Cologno Monzese (Milano) - Si chiama Garzone, ma non è l’apprendista di bottega di una volta. È una piattaforma digitale dove tutti i commercianti di Cologno Monzese, città della periferia Nord di Milano, potranno avere una vetrina virtuale. Una sorta di Amazon locale, che permetterà agli esercenti di innovarsi e rinnovarsi e soprattutto di resistere a questo periodo di nuove limitazioni delle aperture. Negozi sempre a portata di click, fare shopping è ancora più facile con il nuovo marketplace di Cologno Monzese, che permette di entrare in contatto diretto con tutti i principali servizi.
Ogni negoziante potrà registrare la sua attività gratuitamente su Garzone ed entrare così a far parte della piattaforma digitale, usufruendo di tutte le funzionalità: vetrina virtuale, catalogo dei prodotti e dei servizi offerti, bacheca per le promozioni (sconti, saldi, iniziative), oltre alla gestione degli ordini, all’agenda condivisa e a una chat per mettersi in contatto con i clienti in tempo reale. I clienti di Cologno e non solo potranno trovare il negozio che stanno cercando, accedendo dal sito di Garzone Store (http://www.garzone.store/comuni/colognomonzese) oppure scaricando l’omonima App. In questo modo, potranno fare un giro delle vetrine, stando comodamente a casa, mettersi in contatto diretto con i titolari, effettuare ordini e sostenere il commercio di vicinato a chilometro zero. “In questo periodo molto delicato per il commercio abbiamo deciso di dare una mano concreta alle attività della città – commenta il sindaco Angelo Rocchi -. Si tratta di un innovativo sistema di promozione per la vendita online di prodotti e servizi del nostro territorio”. La sperimentazione che durerà 2 anni “e speriamo possa essere un’occasione di rilancio per il tessuto economico di Cologno”. Oltre alla creazione di questo centro commerciale virtuale la sollecitazione è anche quella di realizzare un vero e proprio distretto, sia reale che virtuale, considerando anche i modelli delle vicine Pioltello e Seregno, attraverso azioni di marketing territoriale che possano caratterizzare la città anche in futuro. Già nella prima fase di lockdown gli esercenti si erano messi in rete, grazie anche al municipio, per realizzare un servizio di consegna a domicilio.