MARIO CONSANI; NICOLA PALMA
Cronaca

Milano, colpi da mezzo milione: presi i ladri con le chiavi

Arrestati tre topi d’appartamento. L’indagine del commissariato Centro: dal sosia di Tiziano Ferro al raid a casa Rodriguez-Moser

di Mario Consani e Nicola Palma

Ore 20.17 del 15 gennaio 2021, siamo in via Privata Maria Teresa, a due passi da Sant’Ambrogio. Ci sono tre uomini che trascinano una cassaforte verso via Morigi; a un certo punto, uno di loro si allontana di qualche metro per poi tornare al volante di una Volkswagen Tiguan bianca. Il gruppo sparisce nel nulla con un bottino da 300mila euro, ma qualcuno ha notato qualcosa che si rivelerà decisivo per identificare i topi d’appartamento: un passante riferisce che l’autista somigliava tantissimo a Tiziano Ferro. Partono da lì le indagini del commissariato Centro che ieri mattina si sono chiuse con l’arresto dei tre presunti autori di sei colpi (cinque riusciti e uno tentato) nelle case del centro di avvocati, commercialisti e manager, fortemente sospettati anche di aver svaligiato l’abitazione in cui convivono la showgirl argentina Cecilia Rodriguez, sorella della più nota Belen, e il compagno Ignazio Moser. In cella il quarantunenne Pier Alessandro Domenico Lovino, sosia del cantante di "Rosso relativo", e i complici Andrea Tartaglia, 33 anni, e Ilie Cebotari, trentunenne romeno di origini moldave. Gli accertamenti investigativi si concentrano nelle prime ore sulla targa della Tiguan, che risulta intestata a un parente di Lovino, già noto alle forze dell’ordine per traffico di droga, resistenza e favoreggiamento. Scattano pedinamenti e intercettazioni, e in breve tempo gli agenti di piazza San Sepolcro arrivano agli altri due, Tartaglia e Cebotari: il primo è incensurato, il secondo ha precedenti per furto, lesioni e possesso ingiustificato di chiavi alterate e grimaldelli.

I componenti della banda sono molto accorti: nei giorni dei colpi, disattivano le utenze che usano abitualmente e le sostituiscono con altre "pulite". Di più: Lovino si accorge subito che qualcuno gli ha piazzato una microspia in macchina, tanto che il 16 febbraio si reca in un’officina in zona Forze Armate per farsi smontare il microfono da una carrozziere amico. "D’altronde io lo so che m’ascoltano! Io so tutto", registra l’ambientale. Dopo quella scoperta, il quarantunenne e gli altri smettono di vedersi; e Cebotari pensa bene di trasferirsi per qualche tempo a Belluno. Precauzioni inutili, perché ormai i poliziotti, coordinati dal pm Francesca Crupi, sono sulle loro tracce. C’è una particolarità che lega il blitz di via Privata Maria Teresa ad altri raid ricostruiti a ritroso: non ci sono segni di effrazione né alle porte d’ingresso né alle finestre; e tutti i derubati ricordano a verbale che nei giorni o nelle ore immediatamente precedenti hanno misteriosamente smarrito le chiavi. È il caso ad esempio di A.D., che esce di casa il 31 agosto scorso per spostare la macchina e si ritrova fuori di casa. Passano quattro giorni, e la sera del 4 settembre incrocia due sconosciuti nell’androne dello stabile: li vede confabulare, ma sul momento non dà troppo peso a quei volti mai visti prima. Quarantotto ore dopo, però, nota che qualcuno ha aperto la busta con tremila euro che teneva in un cassetto: i soldi sono spariti. Le telecamere inquadrano i medesimi volti semi-mascherati di via Privata Maria Teresa: Lovino, Tartaglia e Cebotari. Il copione si ripete nel primo pomeriggio di Santo Stefano in via Passione: i ladri entrano senza lasciare traccia – passando davanti all’addetto alla sicurezza che sosterrà di non aver visto anima viva in quei minuti – e portano via un servizio di argenteria da 130 pezzi, tre penne stilografiche, due cronografi di lusso e nove borse da donna. L’8 gennaio 2021, la gang colpisce due volte in rapida successione in via Mellerio: il primo tentativo resta tale; il secondo si chiude con il furto di otto orologi, una collana orientale con pendenti d’oro, un bracciale di zaffiri e altri preziosi per un valore complessivo di 35mila euro.

Sedici giorni dopo, riecco Lovino e compagnia in via Brisa: rubano una valigetta di plastica piena di gioielli nell’appartamento abitato da una coppia di stranieri che una settimana prima si era accorta di aver smarrito uno dei tre mazzi di chiavi. L’ultimo raid va in scena tra le 14.30 del 5 febbraio e le 21 del 7, cioè nel lasso di tempo in cui Cecilia Rodriguez e il compagno Ignazio Moser sono stati fuori di casa: all’appello mancano due Rolex di lui, una valigia Louis Vuitton, quattro borse Chanel e occhiali di marca. I ladri sono entrati forzando la porta-finestra del soggiorno, che affaccia sul secondo cortile. Chi è stato? Per il gip Lorenza Pasquinelli non ci sono gravi indizi di colpevolezza nei confronti dei tre, che però proprio il pomeriggio del 5 sono stati filmati a passeggiare a lungo nelle vie attorno all’appartamento. Solo una casualità?