Ruben
Razzante
Il Covid-19 ha avuto un impatto sulla diagnosi precoce dei tumori a causa delle visite e delle prestazioni non urgenti rimandate dai sistemi sanitari travolti dalla pandemia. Per colpa di tali ritardi sono aumentati i casi di malattie scoperte quando non c’era più niente da fare o la situazione era fortemente compromessa. In questo quadro, le associazioni attive nella lotta contro i tumori e nella prevenzione sono sempre più importanti. L’associazione Libellule Onlus, nata nel 2015 da un’idea di Paola Martinoni, chirurga e oncologa, e lanciata dal compianto prof. Umberto Veronesi, offre il suo sostegno alle donne che hanno subìto un intervento chirurgico al seno e all’apparato genitale, per accompagnarle sia nel difficile percorso della malattia sia in quello successivo del recupero post-tumore. "Curare il corpo ma anche la mente" è lo scopo dell’associazione. "Oltre alla sede operativa per i follow-up al Columbus Center, abbiamo inaugurato uno spazio che è anche un centro di accoglienza. Sedute psicologiche, consigli sulla nutrizione, lezioni di make-up e yoga: tutti elementi che possono supportare a più livelli le donne per ritrovare e far emergere la propria femminilità e la propria forza", spiega Martinoni. Sono altresì previsti incontri con medici specialisti (dermatologi, ginecologi, dietologi, chirurghi estetici) per superare gli effetti collaterali di cure aggressive come chemio e radioterapia. Nel nuovo spazio di Libellule Onlus - in via Filippino Lippi angolo via Gran Sasso, zona Piola - è possibile, grazie a macchinari all’avanguardia, avere un follow-up completo e “su misura” con esami clinico-strumentali in tempi rapidi e risultati in giornata, un solo medico di riferimento con cui relazionarsi in modo empatico e in collaborazione con l’ospedale di provenienza della paziente, il supporto psicologico e psico-educativo per il contenimento di ansie e paure e il recupero della fiducia. Tutte azioni che possono trasmettere un rinnovato entusiasmo verso la vita in persone che altrimenti tenderebbero a perderlo.
*Docente di Diritto
dell’informazione
all’Università Cattolica