San Donato Milanese – «I compiti delle vacanze? Meglio i compiti di realtà: si sfrutti l’estate per apprendere uno sport, o una lingua straniera. Ancora, s’impari a coltivare l’orto, o cucinare qualche piatto". Questa l’opinione di Daniele Novara - noto pedagogista che collabora, tra l’altro, anche col Comune di San Donato - rispetto a un tema che si conferma quanto mai controverso: i compiti estivi assegnati agli studenti di elementari e medie. Anche tra i genitori, c’è chi è favorevole e chi è contrario.
«L’estate rappresenta un ottimo tempo di apprendimento, specie dal punto di vista motorio e sensoriale - spiega l’esperto -. Personalmente sono contrario ai compiti tout court; i mesi liberi dalla scuola dovrebbero al contrario essere utilizzati per fare esperienze: praticare nuoto o altri sport, perfezionare una lingua, aiutare la nonna a preparare una ricetta. Ancora, esplorare il bosco, con le sue piante e i suoi animali, oppure usare la sabbia del mare per sviluppare la creatività. L’apprendimento passa attraverso i sensi, le mani, i piedi. Si faccia tesoro di questo".
Poi c’è la lettura, "che è fondamentale e segna il destino scolastico di tanti ragazzi - prosegue Novara -: perché allora non andare in biblioteca, o in una bella libreria? Si cominci con Topolino e Geronimo Stilton, per passare poi a Diario di una Schiappa". E se proprio ai compiti non ci si può sottrarre, "meglio un’oretta prima di cena, senza togliere spazio alla socialità, che passa anche attraverso la frequentazione dei centri estivi. Una soluzione che per alcune famiglie rappresenta una necessità, ma che per i bambini si rivela un’ottima occasione per rafforzare i legami coi coetanei". Secondo l’esperto, l’estate dovrebbe essere inoltre l’occasione per staccare dalla tecnologia. "Il tablet anche in spiaggia? No, grazie. C’è tanto altro da fare".