GIAMBATTISTA
Cronaca

Comune sotto accusa. Zona a traffico limitato in via Monte Napoleone. Spunta un ricorso al Tar

A presentarlo sono stati due proprietari di auto elettriche e ibride: "Il Codice della Strada prevede il libero accesso per i nostri veicoli". Palazzo Marino: vogliamo tutelare i pedoni, la motorizzazione non c’entra.

Comune sotto accusa. Zona a traffico limitato in via Monte Napoleone. Spunta un ricorso al Tar

A presentarlo sono stati due proprietari di auto elettriche e ibride: "Il Codice della Strada prevede il libero accesso per i nostri veicoli". Palazzo Marino: vogliamo tutelare i pedoni, la motorizzazione non c’entra.

Anastasio

Un parto travagliato, quello dell’istituenda Zona a Traffico Limitato del Quadrilatero della Moda. Ai dubbi del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti (MIT), che ha ritenuto necessario approfondirne alcuni aspetti, si aggiunge ora un ricorso al Tar. Palazzo Marino sarà quindi impegnato non in una ma in due partite: quella politica con il Ministero e quella legale davanti al tribunale amministrativo regionale. In entrambi i casi sotto giudizio è e sarà la delibera approvata dalla Giunta comunale il 9 maggio scorso. Il rischio è che l’entrata in vigore del provvedimento slitti ancora. L’attivazione della Ztl sarebbe dovuta avvenire per la fine di questo mese, ma le richieste di approfondimento del Ministero hanno poi costretto a posticiparla, indicativamente, a gennaio 2025. Ora la spada di Damocle del ricorso al quale l’esecutivo di Palazzo Marino ha appena deliberato di resistere.

Nel dettaglio, il ricorso è stato presentato il 6 luglio da due cittadini residenti a Milano e proprietari di un’auto elettrica e di un’auto ibrida. La delibera del 9 maggio è stata impugnata nella parte in cui sottopone le auto elettriche e ibride allo stesso trattamento previsto per tutte le altre. Anche chi guida una vettura elettrica o ibrida dovrà parcheggiarla in una rimessa entro 15 minuti dall’ingresso nella Ztl del Quadrilatero, che comprende, tra le altre, via Monte Napoleone, via della Spiga, via Bagutta, piazza San Babila, corso Venezia e corso Matteotti. Chi invece si sarà trattenuto nella Ztl per più di 15 minuti senza aver lasciato l’auto in sosta in una rimessa, dovrà pagare una multa. Detto altrimenti: i ricorrenti contestano alla Giunta di Giuseppe Sala di non aver rispettato l’articolo del Codice della Strada che imporrebbe ai Comuni di consentire "l’accesso libero alle zone a traffico limitato ai veicoli a propulsione elettrica o ibrida".

Palazzo Marino è di tutt’altro avviso. "Il ricorso appare privo di fondamento" si legge negli allegati alla delibera con la quale la Giunta ha deciso di costituirsi in giudizio a difesa del proprio operato. Il Comune obietta che lo scopo della Ztl è tutelare "la vocazione pedonale" del Quadrilatero e di porre fine ad una convivenza ritenuta problematica: quella tra traffico e pedoni. La motorizzazione dei veicoli non ha quindi rilevanza nel perseguimento di questa finalità. "L’area – si legge negli atti approvati dalla Giunta – è composta da un insieme di strade storiche di quartiere, generalmente di ridotto calibro, con edifici di elevata qualità architettonica e con strutture di somministrazione e ristorazione, che svolgono la loro attività anche all’esterno. Nell’area interessata dal provvedimento impugnato hanno sede, inoltre, alcune delle più importanti maison della moda e dell’artigianato di pregio, anch’esse in grado di attrarre una numerosa utenza; la descritta situazione determina, in termini viabilistici, la compresenza, critica e conflittuale, di flussi pedonali e veicolari consistenti; mediante l’istituzione della disciplina viabilistica della Zona a Traffico Limitato, l’Amministrazione si è posta come obiettivo quello di ridurre al massimo la compresenza di veicoli, transitanti e in sosta e di pedoni, nonché di regolamentare gli accessi veicolari consentiti; in un ambito a così chiara vocazione pedonale, i veicoli, qualunque propulsione presentino, rappresentano un elemento di criticità rispetto alla fruizione ottimale e sicura dello spazio pubblico". Al Tar, ora, la sentenza.