Sì al terzo mandato, ma adeguatamente motivato, per i manager nominati dal sindaco nelle società partecipate del Comune. L’assemblea di Palazzo Marino giovedì ha approvato una delibera che modifica il “Regolamento sugli indirizzi e le procedure per la nomina, la designazione e la revoca dei rappresentanti del Comune presso enti aziende, istituzioni e società partecipate“. Parliamo del Regolamento approvato nel 2012, durante l’era del sindaco Giuliano Pisapia, in cui era stato introdotto il limite dei due mandati (tre anni più tre anni) per i manager nominati dal primo cittadino attraverso bandi pubblici.
La delibera che ha modificato il “Regolamento Pisapia“ ha previsto una serie di modifiche costate sei mesi di lavoro e quattro commissioni consiliari (l’ultima martedì), oltre al voto di giovedì dell’assemblea di Palazzo Marino: 24 i voti favorevoli e 10 i contrari. Nella delibera si legge che nel Regolamento "è stata inserita la previsione, in coerenza con le norme del Codice civile, riguardo la possibilità di derogare al limite dei due mandati consecutivi con motivato provvedimento del sindaco in relazione alla realizzazione di operazioni straordinarie e/o all’implementazione di programmi strategici o piani industriali, salvo che gli Statuti dei vari enti non prevedano disposizioni più restrittive".
L’assessore al Bilancio Emmanuel Conte ha spiegato così, giovedì in aula, la modifica sul terzo mandato motivato: "È una necessità, non solo della nostra amministrazione. Il Testo unico degli enti locali, infatti, assegna la possibilità di nomina e revoca al sindaco, senza limiti di mandato, e dà al Consiglio comunale l’onere e l’onore di indicare gli indirizzi per esercitare questo potere. Nel 2012 il Comune di Milano ha pensato di limitare a due mandati consecutivi la nomina di un manager in una società partecipata. Ma i mandati dei sindaci sono di cinque anni e, in caso di riconferma, di dieci anni, mentre i nominati all’interno delle partecipate possono attualmente arrivare a sei anni di mandato. Un limite che può generare una mancanza di efficienza, nel caso in cui vi fossero dei piani industriali ancora da implementare o operazioni straordinarie da portare a termine. L’obiettivo è estendere la nomina nelle società a tre mandati, per uno spazio temporale, nove anni, simile a quello del primo cittadino, la cui nomina dei manager è fiduciaria". La scelta finale di Palazzo Marino – continua Conte – è stata quella di "seguire il modello Bologna, in cui il sindaco può concedere un terzo mandato a un manager, ma con motivato provvedimento".
La prima applicazione concreta del terzo mandato "motivato" dovrebbe riguardare Cesare Ferrero, presidente e amministratore delegato di Sogemi, la società che gestisce l’Ortomercato. Ferrero, ai vertici di Sogemi dall’agosto 2016, scelto proprio da Sala all’inizio del suo primo mandato, sta curando il progetto di riqualificazione “Foody“ dei Mercati Generali, un profondo restyling che il sindaco vuole che il manager porti a termine. Da qui il molto probabile tris (al di là del rinnovo automatico per tutti i manager comunali durante l’emergenza Covid) di Ferrero nel 2025.