REDAZIONE MILANO

Comunità disabili "No allo sfratto"

Oltre 2.200 firme sono state raccolte in pochi giorni per chiedere all’amministrazione di mantenere la funzione di assistenza sanitaria della comunità di Cascina Gatti, che da quasi 30 anni ospita persone fragili. La petizione è stata lanciata da una rete formata da obiettori di coscienza, ex operatori e volontari. "Chiediamo che la comunità mantenga la sua connotazione socio-sanitaria e gli utenti non siano trasferiti in strutture arbitrariamente individuate, ma si garantisca un progetto di vita che tenga conto della loro volontà". Sabato mattina sarà organizzato un presidio in piazza della Chiesa, a cui hanno dato adesione alcune forze di opposizione. Con la scadenza della concessione a Colce dopo 20 anni, prorogata per un anno, la struttura è stata messa a bando.

In uscita ci sono tre persone, che hanno superato i 65 anni e, quindi, non possono restare in una comunità assistenziale, spiega l’amministrazione. "Le tre persone disabili avevano già un diverso progetto di vita a causa di aggravamenti psicofisici e le famiglie erano state coinvolte per tempo – spiega l’assessore ai Servizi sociali Roberta Pizzochera –. I cinque rimasti in comunità resteranno e il gestore valuterà se essere centro di aggregazione disabili con supporti in casi particolari o passare a comunità socio sanitaria come previsto dal bando". Nessuno viene abbandonato, continua il Comune. "Abbiamo un tavolo aperto con Ledha per il monitoraggio del progetto di vita dei tre utenti ricollocati in residenza anziani e residenza sanitaria disabili – conclude Pizzochera -. Nessun progetto di vita è definitivo, ma evolve in base ai bisogni della persona". La.La.