BARBARA CALDEROLA
Cronaca

Comunità energetica rinnovabile. Cambiago sceglie la sostenibilità

Per il momento i partecipanti sono tredici, ma si punta a moltiplicarli tra aziende, terzo settore e famiglie. Il sistema proposto consente di abbattere i costi delle bollette e le emissioni di Co2 nell’atmosfera.

Un momento della serata organizzata da “ènostra“ per illustrare i meccanismi e i vantaggi di aderire alla rete solidale della comunità energetica rinnovabile

Un momento della serata organizzata da “ènostra“ per illustrare i meccanismi e i vantaggi di aderire alla rete solidale della comunità energetica rinnovabile

Nasce la prima Comunità energetica della Martesana, tra riuso, sostenibilità e coesione sociale: i pannelli sono a Cambiago sul tetto del centro di antiquariato, modernariato e arte “Di mano in mano“, 13 membri per ora, ma il progetto di risparmio è aperto a tutti. L’impianto fotovoltaico collettivo, realizzato grazie al contributo della cooperativa energetica ènostra, ha una potenza di 153 kWp. Tra i fondatori anche la Comunità di Castellazzo, da sempre impegnata nell’accoglienza di persone fragili ed esempio di modelli di vita sostenibili. Ne fanno parte anche 10 famiglie, ma l’obiettivo "è arrivare a un centinaio di partecipanti per massimizzare l’accumulo di incentivi economici legati all’energia condivisa". La presentazione, alla quale ha partecipato una cinquantina di ospiti, si è tenuta proprio negli spazi espositivi di “Di mano in mano“ circondati da oggetti d’epoca e arredi di design, ed è stata l’occasione "per scoprire il piano in cui consumo responsabile, valorizzazione del passato, energie rinnovabili e coesione sociale si intrecciano per generare un impatto positivo sul territorio", spiegano gli organizzatori.

Chiunque può optare per questa soluzione, a patto che risieda a Basiano, Bellinzago Lombardo, Bellusco, Busnago, Cambiago, Cavenago Brianza, Gessate, Gorgonzola, Inzago, Masate, Mezzago, Ornago, Pessano con Bornago, Roncello, Vimercate. Molti all’evento hanno già deciso di aderire, altri hanno spiegato che lo faranno.

I cittadini-soci servono per risparmiare ambiente e denaro. La formula del progetto si basa, infatti, sulla collaborazione. È la nuova frontiera della lotta al caro-bollette, ma anche una scelta che punta all’autonomia. Chi partecipa riceve un bonus economico statale, maturato sulla base dei consumi di tutti i membri della comunità. La riduzione dell’impatto ambientale si realizza di pari passo con la promozione del rinnovabile, contrastando la povertà energetica: la difficoltà di molte famiglie a sostenere le spese delle utenze, grazie all’incentivo che potrà essere riconosciuto, sarà così superata.

La Cer è una riposta alle esigenze della gente, rende più ‘verdi’ i consumi, attenuando gli esborsi economici. Una formula praticamente perfetta. E per vederla realizzata basta un tetto da mettere in comune.