Milano, 14 ottobre 2023 – Il trapper Simba La Rue è stato condannato a quattro anni di reclusione. Non una parola fuori dall’aula, ma soltanto un “video-selfie” - poi pubblicato sul suo profilo Instagram - davanti ai giornalisti e agli operatori Tv subito dopo la lettura del dispositivo. Finito a processo con altri ragazzi della sua “crew” per rapina e lesioni, l’artista 24enne è quello a cui è stata inflitta la pena più alta.
Il gup Rossana Mongiardo, che ha giudicato i giovani nel processo il rito abbreviato, ha condannato altri cinque imputati a pene fino a 3 anni e 8 mesi. Mentre un sesto ha patteggiato.
L’episodio contestato
Al centro dell’inchiesta, condotta dalla polizia e dai carabinieri, e coordinata dal pm di Milano Francesca Crupi, un’aggressione in via Settala nell’ambito della cosiddetta “faida tra rapper”, per la quale il 9 giugno 2022 il gruppo di Simba aveva anche sequestrato e pestato il collega rivale Baby Touché.
La rapina di via Settala del primo marzo 2022, era avvenuta ai danni di un 22enne italiano e di un 27enne tunisino, entrambi amici del trapper nemico. Alcuni membri del gruppo di Simba, con il volto travisato, avevano dato il via al pestaggio subito dopo avere avvicinato le vittime per la strada, accoltellando alle gambe uno dei due. Prima di allontanarsi, poi, si erano anche impossessati di uno dei loro telefoni.
A soli pochi mesi di distanza da questo episodio, avevano quindi “rapito” Baby Touché, costringendolo a salire su un’auto, dove lo hanno aggredito e insultato, pubblicando alcuni filmati sui loro profili social, per poi lasciarlo andare soltanto alcune ore dopo.
La ragazza-esca
Lo stesso trapper rivale vittima del sequestro - che non ha mai sporto denuncia -, aveva poi negato di essere stato fatto salire in auto contro la sua volontà, spiegando che era stata inscenata una "finta faida" per "fare spettacolo e fare pubblicità".
Una versione, questa, che secondo il gip era stata riferita il solo fine di non far emergere l’esistenza della rivalità. Tra le condanne di ieri spicca anche il nome di Sara Ben Salha, la ragazza di vent’anni che avrebbe fatto da esca per attirare i due giovani della fazione “nemica”. Per lei il giudice ha stabilito 3 anni e 5 mesi di reclusione.
Nello specifico, poi, un altro membro del gruppo di Simba, Mevljudin Hetem, è stato condannato a 3 anni e 8 mesi, mentre il manager Chakib Mounir, detto Malippa, dovrà scontare 8 mesi con pena sospesa. Per tutti gli imputati, difesi dall’avvocato Niccolò Vecchioni, il giudice ha riconosciuto le attenuanti generiche.
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