
Movida a Milano
Milano, 16 settembre 2019 - La movida fa divertire, ma anche molto discutere e arrabbiare. I condomini di un palazzo di corso Garibaldi continuano a lamentarsi per "l'inquinamento acustico" dovuto ai tanti locali presenti in zona ed ora il Comune di Milano deve dare una risposta con "un provvedimento espresso e motivato", anche per dire che non può fare alcunché in concreto. Lo hanno stabilito i giudici del Tar lombardo accogliendo il ricorso del condominio, nella parte in cui stigmatizzava "l'inerzia" del Comune, e ordinando alla stessa amministrazione comunale "di provvedere" entro 60 giorni.
Il condominio di corso Garibaldi 104, assistito dai legali Francesca Vrespa e Gabriele Cappello, aveva chiesto "l'adozione di urgenti provvedimenti per la tutela della salute, della quiete, della sicurezza urbana, dell'ordine pubblico" in quell'area. Tra l'altro, si legge nella sentenza, il 25 luglio del 2018 la Polizia locale aveva effettuato dei sopralluoghi "tra le ore 24 e le ore 2" constatando la presenza "tra il civico 104 di corso Garibaldi ed il civico 5 di largo La Foppa, di centinaia di persone ammassate nei pressi dei locali".
Il Tar spiega che il Comune di Milano certamente "si è attivato a fronte dell'istanza presentata" dal condominio "sollecitando l'Arpa ad effettuare i riscontri tecnici necessari per l'accertamento dell'intensità delle immissioni sonore". Accertamenti, tuttavia, non ancora conclusi, si legge ancora. La stessa amministrazione, però, non ha preso, poi, "determinazioni finali rispetto alle istanze" dei condomini. Nulla esclude, scrive il Tar, "che l'amministrazione ritenga insussistenti i presupposti di fatto e di diritto per l'adozione delle ordinanze" richieste dal condominio, ma comunque "deve adottare un provvedimento espresso e motivato". Non basta una "laconica affermazione che un'ordinanza" anche urgente "non sarebbe risolutiva" in questo caso.