
Studenti all'ingresso in Conservatorio attraversano i tornelli
Milano, 20 gennaio 2016 - Se vivessero oggi, Giacomo Puccini dovrebbe portarsi sempre dietro il badge, mentre Giuseppe Verdi, che non fu ammesso nell’istituto a lui poi dedicato, dovrebbe mostrare il documento all’ingresso. Perché da due mesi al Conservatorio, in orario di lezione, si entra passando dai tornelli. Erano già stati posizionati a settembre. Da novembre sono stati attivati. Prima degli attentati di Parigi, perché già previsti nei lavori di riqualificazione e di messa a norma dell’ex convento del Seicento. Niente allarme terrorismo, ma le motivazioni sono due. In primis per rispettare la normativa sulla sicurezza sul lavoro, in base al testo unico del 2008: «Durante le prove di evacuazione ci siamo accorti che non potevamo sapere se tutte le persone presenti erano uscite dalle aule – spiega il presidente Maria Grazia Mazzocchi – per il viavai continuo che c’è. Con questo metodo possiamo contare il numero di persone. Ma siamo ancora in fase di studio». Una soluzione richiesta da un’istituzione che comprende 1.500 studenti di tutte le età, 70 aule circa e giornate che iniziano alle 8 e terminano alle 23.
Secondo, per dare un ordine agli afflussi ed evitare l’ingresso di estranei. «Negli ultimi anni c’è stato qualche furto – spiega Francesco Pagnotta, funzionario Flc-Cgil che segue Conservatorio, Brera e Università private – e qualche episodio di intrusione, anche buffo. Un giorno un clochard del parco Sempione è venuto qui a suonare. I tornelli rappresentano una forma di protezione in più». Anche perché «gli studenti portano strumenti non di poco valore», ricorda Tito Gray de Cristoforis, rappresentante degli studenti ai tempi della decisione. Una decisione che «inizialmente incontrò qualche polemica – continua il giovane – nostra e del personale. Il Conservatorio è un istituto di formazione superiore. Nelle università pubbliche e private si può entrare a qualsiasi ora del giorno». Tornando ai furti, «di sicuro sono spariti un violino e due computer portatili appartenenti a studenti», dice Giulio Galibariggi, attuale rappresentante in consiglio accademico. Fatto sta che a novembre c’è stato il giro di vite. Ora i tornelli sono a regime. Ma così il Conservatorio non si chiude alla città? «La sera gli sportelli vengono aperti – riprende Maria Grazia Mazzocchi – perché nelle sale da concerto il personale controlla l’afflusso del pubblico. Durante la giornata la portineria ha l’input di fare entrare chi vuole consultare libri e partiture in biblioteca o chi vuole visitare la struttura o il «Bosco nel chiostro », la serie di otto sculture affidateci in comodato gratuito dalla Fondazione Arnaldo Pomodoro». Basta mostrare un documento e si riceve un badge temporaneo. Sul fronte sicurezza, da gennaio anche la Bocconi ha attivato i tornelli all’ingresso dell’edificio di via Roentgen che dà accesso agli uffici docenti. Oltre al servizio di videosorveglianza, già in essere, due vigilantes vegliano su via Sarfatti e sul Velodromo. di LUCA SALVI