DIANDREA GIANNI
Cronaca

Contagi e ricoveri, la Lombardia torna rossa

Fontana: spero ultimo sacrificio, sulla scuola nessuna deroga per figli dei sanitari. Nel Milanese altri 1.617 casi, tasso di positività del 10,4%

di Andrea Gianni

Il governatore Attilio Fontana ha palesato ieri mattina un passaggio già nell’aria da giorni, vista la crescita dei contagi e della pressione sugli ospedali. E il ministero della Salute, in serata, ha reso ufficiale una misura che fa tornare indietro a un anno fa le lancette dell’orologio. Le nuove ordinanze, in vigore da lunedì, porteranno in zona rossa 9 regioni, tra cui la Lombardia. "Mi auguro che sia l’ultimo sacrificio chiesto ai nostri cittadini - ha spiegato Fontana – perché poi spero che arrivino i vaccini necessari per iniziare la vaccinazione di massa". Da lunedì, quindi, addio all’arancione rinforzato in vigore da una settimana e ingresso in zona rossa, con ulteriori restrizioni alla circolazione e alle attività commerciali stabilite dal Governo sulla base delle indicazioni della cabina di regia nazionale. I dati diffusi ieri dalla Regione, infatti, dipingono una situazione ancora allarmante: con 60.954 tamponi effettuati, sono 6.262 i nuovi positivi in Lombardia, con il tasso di positività al 10,4%, in crescita rispetto a ieri (9.4%). Aumentano i ricoveri sia in terapia intensiva (667 ricoverati, 22 in più rispetto alla precedente rilevazione) che negli altri reparti (+191, 5.909). I decessi sono 89 per un totale complessivo di 29.093 morti in regione dall’inizio della pandemia. Tra le province, la città metropolitana di Milano è la più colpita con 1.617 casi, di cui 592 a Milano città, seguita da Brescia (1.118). La Lombardia sarà in zona rossa da lunedì ma prima c’è un weekend di bel tempo da gestire. I servizi delle forze dell’ordine saranno concentrati sui luoghi di maggiore affluenza dei cittadini, in particolare Darsena-Navigli e Galleria Vittorio Emanuele, dove saranno predisposti controlli per regolare gli ingressi. Il dispositivo resterà uguale a quello della scorsa settimana, le misure cambieranno solo col cambio di colore ma comunque la minore affluenza di persone per strada renderà più semplice il compito di contenimento.

In zona rossa le restrizioni sono ai massimi livelli: ci si sposta solo per esigenze lavorative, situazioni di necessità e motivi di salute, portando sempre con sè l’autocertificazione. Un lockdown quasi totale della scuola, già iniziato con il passaggio all’arancione rinforzato: in zona rossa le attività scolastiche vengono sospese in presenza in ogni ordine e grado. Chiudono, inoltre, i parrucchieri e i negozi "non essenziali", mentre i ristoranti possono effettuare le consegne a domicilio. Sul fronte economico, Confcommercio Milano ha lanciato quindi un nuovo allarme: per negozi, bar e ristoranti ci sarà un’ulteriore perdita di 290,2 milioni di euro a settimana. Si tratta di un calo dei ricavi del -75,3% a settimana. Per il settore della ristorazione il calo è almeno dell’80%. Il governatore Attilio Fontana, intanto, ha partecipato ieri a un nuovo incontro tra le Regioni e il ministro Mariastella Gelmini e in serata ha ricevuto la telefonata del ministro Speranza, che ha ufficializzato il passaggio in zona rossa.

"Ho appreso con grande rammarico che la mia richiesta di deroga per la scuola in presenza, per i figli del personale sanitario, non è stata accolta e consentita nel Dl approvato dal Consiglio dei ministri", ha spiegato Fontana. Ed è proprio la scuola, con la chiusura anche degli asili e la didattica a distanza, uno dei fronti aperti, anche per le difficoltà delle famiglie nel coniugare il lavoro anche in modalità “smart“ con la cura dei figli a casa. Difficoltà che si scaricano soprattutto sule donne. "A un anno dall’inizio della pandemia, non credo che abbiamo commesso degli errori – ha sottolineato Fontana – ma il virus è più complicato di quello che gli scienziati potessero immaginare".

Poi ha parlato della situazione negli ospedali: "A livello di occupazione dei posti siamo intorno al 40%, una situazione di pressione, ma non di angoscia. Le terapie intensive sono anch’esse in una situazione di pressione, ma di controllo della situazione". Torna però a puntare il dito sulla gestione dell’emergenza da parte della Regione il Movimento 5 Stelle, con il capogruppo al Pirellone Massimo De Rosa. "Registriamo il cambio di passo del presidente Fontana – ha spiegato – il quale non parla più né di schiaffo in faccia ai lombardi, né di stillicidio settimanale. Dopo averci raccontato di aver fermato la diffusione del virus la scorsa settimana, grazie a un solo giorno di zona arancione rinforzata, oggi il presidente si accorge dei pericoli legati alla rapidità della diffusione del contagio. Se ne fosse reso conto venti giorni fa, quando invocava la riaperture degli impianti sciistici e dei ristoranti la sera, probabilmente oggi il governo non sarebbe costretto nuovamente a chiudere tutto".