Milano, 3 gennaio 2025 – Mentre il Milan del neo allenatore Sergio Conceiçao è in Arabia Saudita, in attesa di disputare la semifinale di Supercoppa italiana contro la Juventus, in Italia non si placa la contestazione contro l’attuale proprietà.
I tifosi rossoneri, dai supporter più caldi della Curva Sud ai sostenitori “da divano”, passando per il popolo del Diavolo che si esprime sui social o su YouTube, non ne possono più di Gerry Cardinale e di Red Bird. Non solo: sul banco degli imputati è finito anche il triumvirato dirigenziale composto dall’amministratore delegato Giorgio Furlani, dal capo scout Geoffrey Moncada e, soprattutto, dal totem rossonero Zlatan Ibrahimovic, consulente personale di Cardinale.
La campagna
Oltre ai cori e alla contestazione allo stadio e a infuocati post sui social, i seguaci del Diavolo hanno scelto anche un metodo “vecchia maniera”, iniziando a inondare Milano e altre zone d’Italia di adesivi anti-Cardinale.
Gli sticker sono comparsi nei posti più diversi: pali della luce, impianti semaforici, pensiline dei mezzi pubblici, quadri elettrici e altri elementi dell’arredo urbano. C’è, ovviamente, San Siro fra le zone più gettonate per la campagna contro una proprietà che, a detta dei tifosi, non solo sta condannando il club alla mediocrità in termini di risultati, ma sta anche tradendo la storia della gloriosa società che ha appena compiuto 125 anni (essendo stata fondata nel 1899). Ma a girare per Milano gli adesivi si vedono un po’ dappertutto. E c’è chi, visto il periodo, ha pensato anche di farne una decorazione natalizia, applicandola su una palla dell’abete.
Gli adesivi – che contengono inviti piuttosto espliciti a Cardinale perché lasci il Milan – centreranno il loro obiettivo? Chissà. Di certo sono un’altra “arma” da impiegare, almeno nelle intenzioni dei tifosi, per convincere il numero uno di Red Bird perlomeno a cambiare marcia.
La “gaffe”
Quando c’è elettricità nell’aria, legittimamente, ogni mossa di un club nel mirino della contestazione viene passata al microscopio. Per questo ieri agli occhi dei tifosi rossoneri non è passata inosservata la fotografia, giunta dall’Arabia Saudita, del presidente dell’Inter Giuseppe Marotta che consegna una maglia dell’Inter di quest’anno (con tricolore e doppia stella) a un sorridente Zlatan Ibrahimovic.
Vero è che tutto – “regalo” e relativo ringraziamento – è da inserire in un contesto di cortesia istituzionale e di rapporti fra società che restano sempre improntati al bel tempo, ma molto probabilmente gli aficionados del Milan avrebbero almeno preferito vedere Ibra inalberare un’espressione più di circostanza di fronte al dono tinto di nerazzurro. Anche perché – e Zlatan lo ricorderà, come di sicuro lo ricordano tutti i tifosi – l’anno scorso l’Inter ha conquistato lo scudetto della doppia stella proprio battendo il Milan in un derby