MAURIZIO
Cronaca

Contrasti in corso Vercelli, dallo shopping center al “formagiatt“

Cucchi Torno sul corso Vercelli in una tarda mattinata grigiastra, cercando di rallegrarmi di fronte alla sua sempre molteplice e...

Cucchi Torno sul corso Vercelli in una tarda mattinata grigiastra, cercando di rallegrarmi di fronte alla sua sempre molteplice e...

Cucchi Torno sul corso Vercelli in una tarda mattinata grigiastra, cercando di rallegrarmi di fronte alla sua sempre molteplice e...

Cucchi

Torno sul corso Vercelli in una tarda mattinata grigiastra, cercando di rallegrarmi di fronte alla sua sempre molteplice e colorita offerta di merci di ogni tipo. Ad accogliermi subito, su un lato e sull’altro, ecco Starbucks e orologi Swatch. Ma proseguo, adocchiando da una parte e dall’altra le botteghe, sperando invano in una libreria. Ma si tratta di un genere ormai ridotto ovunque, purtroppo, al lumicino. Leggo scritte come “Giocheria“ o “Pizzeria da Gino“, “Rosticceria“ o quella simpatica, in via Angelo Mauri, dove compio una breve escursione, di “El formagiatt“. Poi si impone il cinema multisala Gloria, con la sottoscritta pittoresca: Notorious Cinemas… E che dire del gran palazzo Coin o della Galleria di corso Vercelli, ovviamente “Shopping center“? Mi ci introduco proprio curioso, ma devo dire che ne resto un poco deluso. Speravo, in effetti, in più varie offerte, ma non trovo granché… Naturalmente dò un’occhiata, andando avanti e indietro, anche alle più quiete strade circostanti, come via Cimarosa o via Cherubini, che immette in via Mario Pagano, dove un tempo abitava il gran poeta Giovanni Giudici.

Mi reimmetto sul corso, dove soprattutto mi risultano amiche alcune semplici case d’epoca a pochi piani, come al civico 31, accanto alle quali, a volte, come del resto più o meno ovunque in città, ci sono palazzoni di più imponente identità secondo Novecento. Arrivo al termine del primo tratto del corso e sulla destra mi si spalanca la vista di un trafficatissimo vialone: poco interessante per un normale e semplice viandante. Sono dunque già nel secondo pezzo della strada, che si presenta con una fisionomia un po’ diversa, rispetto alla parte che ho appena percorso e sulla quale, dopo solo pochi passi, decido allora di reimmettermi, ripercorrendone il marciapiede sul lato dei numeri dispari, per arrivare infine in piazza Baracca. Qui mi affido a un taxi che vedo fermo, come in mia gentile attesa, e decido di concedermene il piccolo lusso...