NICOLA PALMA
Cronaca

La notte dei controlli per le strade di Milano: ritirate 15 patenti, e un ragazzo alla vista dei carabinieri tenta di scappare

Alcoltest fra i giovani al volante diretti nei locali notturni e discoteche fra Porta Nuova e piazza della Repubblica. In nove mesi di attività sospesi 465 documenti di guida nella sola Milano

Milano, 14 ottobre 2024 – ​​​”Ma davvero me la togliete? Ma non sono mica ubriaca? E ora come faccio a lavorare?”. La risposta più ovvia a questi interrogativi sarebbe: potevi pensarci prima. I diretti interessati ci arrivano da soli diversi minuti dopo: fermi ad aspettare in macchina, si rendono conto che guidare dopo aver bevuto è pericoloso per sé e per gli altri e può avere conseguenze nel migliore dei casi amministrative e nel peggiore penali. Basta un dato a descrivere l’evidente sottovalutazione del problema da parte degli automobilisti: dall’inizio dell’anno, i carabinieri hanno ritirato 465 patenti. Un rapido calcolo riporta una media di 1,6 documenti al giorno, se non fosse che gli accertamenti ad hoc non sono quotidiani. Quasi sempre si concentrano nei weekend, con una doppia valenza: “La prima ruota attorno al concetto di prevenzione, non solo per intercettare persone che hanno bevuto al volante ma anche per incidere sulla microcriminalità, scoraggiata dalla presenza in strada di un dispositivo così imponente – spiega il comandante del Nucleo Radiomobile Marco D’Aleo –. La seconda è legata a una funzione rassicurante per la cittadinanza, con l’obiettivo di aumentare la percezione di sicurezza”. 

I militari dell'Arma in azione nel tunnel di viale Don Sturzo
I militari dell'Arma in azione nel tunnel di viale Don Sturzo

In motorino nella corsia riservata

Trentaquattro minuti dopo la mezzanotte di domenica. Siamo nel tunnel che collega la stazione Garibaldi a via Gioia, sotto lo skyline di Porta Nuova. Allestire il posto di controllo rinforzato non è una passeggiata: i militari sistemano con precisione fiaccole, birilli e segnaletica per creare un corridoio illuminato dove indirizzare chi è positivo al precursore. All’1.03, una trentenne soffia: la luce rossa è impietosa. È il segnale che fa sospettare che la concentrazione di etanolo nel sangue sia ben al di sopra dell’asticella massima fissata dalla legge a quota 0,50. “Dentro, dentro”, e la donna si infila col suo motorino nella corsia riservata a chi deve sostenere la seconda prova. Il rilevatore elettronico conferma: 1,19 al primo tentativo, 1,22 un quarto d’ora dopo. “Ho bevuto solo due bicchieri di vino”, abbozza timidamente, raccontando della festa a casa del compagno per celebrare il nuovo lavoro. Purtroppo per lei non c’è giustificazione che tenga: il valore è compreso nel range tra 0,8 e 1,5, che implica una denuncia per guida in stato di ebbrezza, una multa da 800 a 3.200 euro e la sospensione della patente da sei mesi a un anno. Va meglio a un cinquantenne, che trattiene a fatica un sorriso quando compare il numero 0,47, appena tre centesimi sotto la quota che farebbe scattare una sanzione amministrativa da 500 a 2mila euro e lo stop alla guida da tre a sei mesi; lo scampato pericolo non gli risparmia l’invito a non bere ancora durante la serata. 

I controlli alcoltest sulla direttrice fra la stazione di Porta Garibaldi e piazza Repubblica
I controlli alcoltest sulla direttrice fra la stazione di Porta Garibaldi e piazza Repubblica

Tentativi di raggiro

Il flusso di auto è incessante: i locali di corso Como sono lì a due passi, senza contare che viale don Sturzo è in generale una delle arterie più trafficate della città. Un neo patentato su una Zity a noleggio fa segnare un valore inferiore a 0,50, ma nel suo caso la soglia prevista è 0. Così lui e altri tre scendono dalla macchina, che nel frattempo viene affittata in tempo reale da qualcun altro: sono due amiche ventenni, che prendono la macchina dopo un lungo tiramolla col servizio clienti e si allontanano. Succede pure questo. Così come capita di assistere a un goffo tentativo di “raggiro”: in coda dietro altri veicoli, il conducente e il passeggero di una Panda grigia si scambiano di posto, pensando che nessuno se ne accorga.

Alla fine, lo stratagemma si rivelerà pure superfluo: l’autista furbetto è in regola, seppur di poco. “Mi sposto davanti allora”, dice lui aprendo la portiera. “Meglio se al volante ci resta l’altro”, la replica che lo gela. Nelle sei ore che si concluderanno all’alba, c’è spazio anche per Francesca, che dopo il verde riservato ai sobri ci tiene a ringraziare i militari e a sottolineare di aver scritto una lettera al sindaco per chiedere più controlli anti alcol. Non è la prima (e non sarà l’ultima) a rendere merito al lavoro dei carabinieri: un paio di settimane fa, lo ha fatto con parole non banali (“L’avete salvata”) un papà chiamato nel cuore della notte dalla figlia con livelli di etanolo cinque volte superiori al consentito. Intanto, le verifiche proseguono e coinvolgono pure tassisti e ncc (percorso netto per loro), nonché l’autista di un bus sostitutivo di Atm (che prima si stranisce un po’ e poi gonfia i polmoni garantendosi il via libera).

Il cestista professionista

Alle 2.30, ecco un cestista professionista: 0,94 alle 2.30, 0,92 alle 2.42. Alt inevitabile e telefonata alla fidanzata per prendere in consegna l’auto; l’alternativa sarebbe il carro attrezzi. Alle 4.08, un ragazzo al volante di una Puma totalizza 1,11; la compagna si offre di sostituirlo alla guida, ma la luce blu (intermedia tra verde e rossa) sconsiglia il cambio. Alle 4.14 va in scena il momento più teso: un ventiseienne ignora la paletta e accelera, rischiando di investire i militari; in tre provano a fermarlo, ma lui accelera e si allontana, bruciando il semaforo all’angolo di Gioia. Scatta l’inseguimento, che dura poche centinaia di metri: la Polo nera viene bloccata alla fine di viale della Liberazione. Il giovane torna alla casella di partenza: “Vi giuro, non ho capito che avrei dovuto fermarmi...”. Poi, però, svela indirettamente il motivo della fuga: “Mi rifiuto di sottopormi all’alcoltest”. Risultato: valore massimo in automatico a 1,5 e denuncia, anche per resistenza. È l’ultimo flash (con brivido) della notte.