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Milano, 24 dicembre 2020 - Stretta sui controlli per le feste di Natale. Pattuglie delle forze dell’ordine in giro per la città e sorveglianza anche da remoto con le telecamere. L’obiettivo: tenere sotto monitoraggio gli spostamenti all’interno del Comune, per evitare che troppe persone vadano in giro senza giustificato motivo.
Ieri mattina la riunione in videoconferenza del Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica, presieduto dal prefetto Renato Saccone, è servita a limare gli ultimi dettagli del piano, sulla base delle norme stabilite dal decreto della Presidenza del Consiglio dei ministri. Le regole sono chiare. Da oggi al 27, il 31 e il primo, il 2, il 3, il 5 e il 6 gennaio, è possibile spostarsi una sola volta al giorno per far visita ad amici e parenti tra le 5 e le 22 anche in altri Comuni (purché all’interno della Lombardia), con un limite massimo di due persone (sono esclusi dal conto figli minori di 14 anni, disabili e persone non autosufficienti conviventi); dal 28 al 30 e il 4 gennaio, è possibile spostarsi liberamente dalle 5 alle 22 (e raggiungere una sola volta al giorno parenti e amici in un Comune diverso da quello di residenza, purché sia in Lombardia).
Nel corso del vertice, si è parlato anche della situazione della Stazione Centrale, alla luce degli ultimi episodi di microcriminalità e del caso della morte del ginecologo Stefano Ansaldi (che in realtà si sta rivelando un suicidio e non una rapina finita male o un omicidio per motivi personale: alla ripresa post-festività, ci sarà un aumento della presenza di carabinieri e polizia nell’intero quadrante che ruota attorno allo scalo ferroviario. A proposito di ripartenza, ieri il premier Giuseppe Conte, ospite della trasmissione Porta a Porta ha spiegato che l’obiettivo del Governo è far sì che dal 7 gennaio si possa tornare a «una didattica in presenza almeno al 50%, col massimo di flessibilità per quanto riguarda il sistema integrato: scuola trasporti e via discorrendo»; una percentuale, ha aggiunto il ministro per gli Affari regionali Francesco Boccia, destinata ad «aumentare con gradualità».
In realtà, il Dpcm del 3 dicembre parlava chiaramente del 75% degli alunni delle superiori in aula da inizio 2021. E proprio su quel numero si è basata la Prefettura per stilare il piano operativo «Per tornare in classe», studiando un sistema che consenta da subito a 3 ragazzi su 4 di tornare sui banchi. A quanto risulta, è tutto confermato. Fino a nuove indicazioni.