Riceviamo e pubblichiamo
"Riteniamo offensiva l’accusa di propaganda bellica, in quanto l’obiettivo del convegno era quello di offrire una pluralità di voci e di promuovere un confronto aperto e costruttivo su temi complessi. La presenza di esperti in diversi ambiti era finalizzata ad approfondimenti mirati che offrissero una visione su temi che riguardano il futuro dell’umanità. I contributi per organizzare l’evento sono stati raccolti grazie a piccole donazioni di cittadini italiani. Non vi è stata alcuna ingerenza esterna né finanziamento da parte di organizzazioni straniere (...) È fondamentale ricordare che in Italia, la libertà di espressione e il diritto all’informazione sono garantiti dall’articolo 21 della Costituzione. Una petizione ha raccolto oltre mille firme di cittadini italiani che condannano la decisione del Teatro Oscar".
Avv.Roberto Zappia, segretario dell’associazione Le Verità Nascoste, in relazione all’articolo “I filorussi al Teatro Oscar...“.
Esiste la libertà di espressione, ma esiste anche il diritto di cronaca. Il tema dei rapporti Italia-Russia, a seguito dell’invasione dell’Ucraina, è di indubbio interesse pubblico e abbiamo raccontato le ragioni di una polemica, sfociata in un intervento del consolato ucraino, attenendoci ai fatti e senza esprimere giudizi. Le motivazioni dell’annullamento del convegno sono state ben esplicitate nella nota del teatro, tra cui il fatto che l’associazione "non si è dimostrata trasparente nella comunicazione dei contenuti". A.G.