Circa duecento persone hanno protestato ieri pomeriggio davanti a palazzo Marino (nella foto) per chiedere al Comune di Milano di adeguare rette e tariffe dei servizi al nuovo contratto nazionale delle cooperative sociali. Il presidio è stato organizzato da Legacoop Lombardia, Confcooperative Milano e dei Navigli, Agci Lombardia e i sindacati (Cgil, Cisl e Uil). Una delegazione dei manifestanti è stata ricevuta dall’assessore al welfare Lamberto Bertolè, al quale le coop sociali hanno chiesto di applicare "in modo graduale ma corrispondente" le tranche di aumento previste dal Contratto nazionale. "Milano - ha detto Attilio Dadda, presidente di Legacoop Lombardia - si assuma il ruolo di capitale dell’economia sociale di questo Paese a partire dal riconoscimento di salari equi e giusti ai lavoratori e alle lavoratrici".
In particolare - spiega Giovanni Carrara, presidente di Confcooperative Milano e Navigli - i lavoratori chiedono "al Comune di Milano un aggiornamento delle tariffe per rispettare il rinnovo contrattuale, che a regime graverà per il 15% sulle cooperative sociali. Oggi rappresentiamo 68.000 lavoratori del comparto della cooperazione sociale, rappresentati da 482 imprese cooperative delle tre principali centrali che oggi sono la colonna portante del welfare di questa città che toccano anziani, minori, disabili e tutte le emergenze sociali. Chiediamo all’assessore un gesto di coraggio: è necessaria un’attenzione concreta che vada oltre il semplice adempimento degli obblighi di legge. È imperativo intervenire sulle tariffe e sui contratti esistenti per garantire condizioni dignitose ai lavoratori e servizi di qualità ai cittadini".