
L’ex vicesindaco e assessore alla Cultura del Comune di Milano Luigi Corbani
"Questa vicenda dello stadio per il sindaco Sala sarà peggio del Salva Milano", vaticina Luigi Corbani, già vicesindaco di Milano con il Pci negli anni Ottanta, oggi presidente del comitato Sì Meazza e spina nel fianco del Comune per tutti i progetti di Milan e Inter su San Siro. Alla Procura di Milano, che sulla vendita dell’area, al momento ferma a un’offerta presentata dai club e a una delibera del Comune che delinea l’iter, incluso un avviso pubblico per verificare eventuali altre manifestazioni d’interesse, ha aperto un fascicolo senza indagati né ipotesi di reato, Corbani ha "presentato un esposto a metà febbraio, partendo dalla vicenda dei carotaggi abusivi".
E cioè?
"A gennaio al parco dei Capitani degli operai hanno iniziato a fare dei carotaggi del sottosuolo. I residenti hanno chiesto che autorizzazione avessero: non ne avevano. Ma nell’esposto abbiamo poi ricostruito tutta la vicenda, compreso il progetto di ristrutturazione del Meazza che Webuild ha offerto a titolo gratuito, utilizzando materiali che gli ha dato il Comune, ma il documento non ce l’ha nessuno. Il sindaco l’ha definito “straordinario", alle due società non piaceva e da lì è partita la telenovela della vendita. Il Comune ha incaricato l’Agenzia delle Entrate di valutare l’area... Ma se lei fa valutare la sua auto e le dicono che vale un euro che fa?"
L’Agenzia ha valutato il Meazza quasi 73 milioni e l’area intorno 124, totale 197 milioni. Lei contesta questa stima, un mese fa ha mandato ai consiglieri comunali i suoi calcoli: 312,3 milioni.
"L’Agenzia ha applicato, e il Comune accettato, un sistema che parte da dati sbagliati. La capitalizzazione del bene si è basata solo sul “corrispettivo ordinario” (5,8 milioni circa, ndr) che viene pagato cash e non sull’intero affitto previsto dalla convenzione (quasi 10,96 milioni, ndr), che include una parte “a scomputo” in lavori di manutenzione straordinaria o innovazione, e se il loro valore è inferiore dev’essere corrisposta la differenza. Se l’area, di 280 mila metri quadrati, valesse 124 milioni sarebbero 441 euro al metro quadro: a Milano non ci compri nulla. In più l’offerta delle società prevede che dai 197 milioni siano dedotti i costi di demolizione dello stadio: un giochino già tentato ai tempi della prima proposta del luglio 2019..."
Il vostro esposto risale fino ad allora?
"Certo, c’è tutta la storia di questi quasi sei anni, in cui sulla questione stadio non c’è mai stato un confronto con i cittadini o con il Consiglio comunale".
Ipotizzate un danno per il Comune?
"Diversi danni: la sottovalutazione ma pure la dismissione di un bene che produce un reddito e la distruzione di un parco comunale, facendo un regalo a società possedute da fondi stranieri. Se si cita la legge sugli stadi essa prevede che le società calcistiche abbiano determinati requisiti, vogliamo sapere se siano stati verificati".
Al di là dell’esposto, c’è un tema politico?
"Sono cose diverse. C’è sicuramente un tema di quale modello di sport si voglia sposare: quello di business degli americani o quello italiano in cui il calcio deve rimanere uno sport popolare e accessibile?"
Adesso cosa si aspetta?
"La Procura farà il suo mestiere, noi continueremo a mobilitare la gente e prendere iniziative. Questa cosa non andrà avanti, glielo posso mettere per iscritto: per il sindaco Sala sarà peggio del Salva Milano".
Sul quale, a quanto pare, aveva visto giusto.
"E lì come nel caso del Meazza a risolvere le cose dev’essere la politica, non la Procura. Ma attraverso il confronto con i cittadini, i comitati, il Consiglio comunale, invece di andare avanti a trattare tra sindaco e società. Noi continueremo a dar battaglia con tutti gli strumenti a disposizione, visto che il dialogo è stato respinto dal principio".
La destra è corsa subito a dire che il sindaco Sala si deve dimettere. Secondo lei?
"Lascio alle forze politiche la decisione, certo ne infila una peggio dell’altra... Intanto deve lasciar perdere quest’altra procedura della manifestazione d’interesse sulla quale, le preannuncio, faremo delle iniziative".