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Coronavirus, il sindaco Sala: "Dire che Milano non si ferma fu uno sbaglio"

Il primo cittadino ha però voluto sottolineare: "Accetto la critica ma non da parte di consiglieri leghisti che su questo sbaglio ci marciano"

Giuseppe Sala

Giuseppe Sala

Milano, 23 febbraio 2020 - Rilanciare lo slogan “Milano non si ferma” è stato «uno sbaglio», perché «in quel momento nessuno, compreso Salvini, aveva capito la virulenza del coronavirus». Lo ha spiegato il sindaco di Milano Giuseppe Sala, intervenendo ieri sera a “Che tempo che fa” su Rai2.

«Sono qui sette giorni su sette a lavorare – ha proseguito – accetto la critica ma non da parte di consiglieri leghisti che su questo sbaglio ci marciano». Sala ha invitato a prendere ad esempio la Corea del Sud nella lotta al coronavirus. «Credo che si debba lavorare di più con l’assistenza sanitaria ai malati grazie alla tecnologia - ha sottolineato - più Corea del Sud e meno Cina». Secondo il sindaco «Veneto ed Emilia Romagna fanno meglio sulle cure domiciliari, la Lombardia ha margini di miglioramento». Quando l’emergenza coronavirus dal punto di vista sanitario sarà passata «Milano sarà chiamata a un nuovo momento storico: è una prova di maturità per le grandi città e dovranno essere affrontati temi come quello ambientale e sociale»