Milano, 14 ottobre 2020 - Sono 1.844 i nuovi positivi registrati in Lombardia, di questi 1032 a Milano, di cio 504 in città. E' quanto emerge dal bollettino di oggi della Regione Lombardia sull'emergenza Covid-19. Alto il numero di tamponi processati, 29.048 nelle ultime 24 ore. A destare particolare preoccupazione è Milano che sta registrando negli ultimi giorni una forte impennata dei contagi, che sta già incidendo sul fronte ospedaliero. Ieri i nuovi casi in Città Metropolitana erano 440, di cui 236 nel capoluogo (con 17.186 tamponi processati a livello regionale). Per quanto riguarda le province, oltre a Milano, 150 sono stati i casi a Monza e Brianza, 110 a Varese, 101 a Pavia, 81 a Brescia, 67 a Como, 46 a Bergamo, 42 a Mantova, 30 a Cremona. 20 a Lecco, 23 a Lodi e 14 a Sondrio. Proprio per affrontare il nodo della diffusione di Covid-19 a Milano, Varese e Monza e Brianza (che stanno vivendo un forte incremento dei casi) è prevista per venerdì la nuova riunione del Cts della Lombardia. Sul tavolo dei tecnici c'è la possibilità di introdurre delle misure più restrittive rispetto al Dpcm emanato solo pochi giorni fa dal governo.
Fontana dal prefetto: monitoriamo evoluzione situazione
Questo pomeriggio il presidente della Regione Attilio Fontana ha avuto un vertice con il prefetto di Milano Renato Saccone sulle nuove possibili misure. Anche perché l'ordinanza regionale scade domani e potrà essere rinnovata, alla luce delle osservazioni del comitato tecnico scientifico nazionale e regionale. Fontana ha ripetuto una delle proposte che fa da mesi: "differenziare l'orario di inizio delle attività scolastiche". Si tratta però di una misura con cui bisogna coordinarsi con il ministro dell'Istruzione Lucia Azzolina, un'idea nata per evitare il riempimento dei mezzi pubblici. "Non è stato deciso niente, ci siamo incontrati per scambiarci dei dati, per fare qualche considerazione", ha detto arrivando il governatore lombardo a Palazzo delle Stelline per un convegno. La situazione è monitorata: "Siamo in contatto costante con il nostro Cts, interloquiamo ora dopo ora e venerdì ci sarà un altro incontro. Quindi faremo delle valutazioni, tenendo conto dell'evoluzione della situazione", ha aggiunto il presidente. In merito a una ipotesi di lockdown a Milano Fontana ha detto: "Al momento non è assolutamente nelle nostre idee e nei progetti, non è previsto alcun tipo di lockdown. Non abbiamo assunto né preso alcuna valutazione, dobbiamo ascoltare quello che dirà il Cts, quelli che saranno i nuovi numeri e poi fare delle valutazioni", ha concluso.
Galli: pochi giorni per invertire rotta
"La situazione a Milano è critica. Abbiamo pochissimo tempo per intervenire e invertire la tendenza" ha ammesso il professor Massimo Galli, responsabile di Malattie infettive dell'ospedale Sacco. "Valuto che ci rimangano quindici giorni per mettere in campo misure utili per invertire la tendenza di forte aumento dei contagi. Non mi chieda come e cosa, ma va fatto subito" ha aggiunto.
Pregliasco: possibile lockdown a Milano
Proprio sulla possibilità di un lockdown a Milano si è pronunciato il direttore sanitario dell'ospedale Galezzi di Milano, Fabrizio Pregliasco: "ptrebbe essere possibile"."Immaginiamolo come scenario - ha detto -. Lo ha fatto Boris Johnson in Inghilterra per le principali città, ma anche la Francia lo sta immaginando. Purtroppo non vedo perché noi dovremmo essere esentati", ha aggiunto. In generale, secondo Pregliasco, "bisognerà fare delle ulteriori restrizioni, sperabilmente localizzate, legate all'individuazione di focolai particolari e magari lockdown di un quartiere, di un contesto. È già successo a La Spezia, a Latina, a Roma nel recente passato e purtroppo è qualcosa che dobbiamo tenere in conto come opzione". Su un lockdown che metta sotto chiave la città di Milano, Pregliasco ha detto: "Posso temerlo e bisogna immaginarlo e pianificarlo, prendere interventi minori e avere soprattutto capacità di ridurre tutto ciò che è un contatto inutile, che in questo periodo va davvero posposto a periodi migliori". Per decidere "bisogna vedere l'evoluzione di questi giorni, di questo weekend e da lì decidere il da farsi".
Dpcm, Sala e l'appello al governo
Come detto è Milano l'osservata speciale. Dopo il calo di lunedì, i nuovi contagi da Coronavirus sono tornati a salire. Il sindaco Giuseppe Sala, in un video sulle sue pagine social si è rivolto al governo perché indichi "una direzione per il futuro del Paese, questo è quello che va fatto". Il primo cittadino ha poi chiarito che "non ho nulla contro il Dpcm" del presidente del Consiglio ma c'è "il timore per un autunno e un inverno difficile e proprio per questo va aperta una finestra sul futuro e cioè non solo dove siamo ma in che direzione andiamo, questo è quello che penso debba fare il governo indicando delle linee guida per lo sviluppo del nostro Paese"