Milano, 22 marzo 2020 - Runner nei parchi e avvistati (ancora) lungo il Naviglio Martesana. Famigliole nelle aree ludiche nonostante i nastri di plastica tutt’attorno rendano evidente il divieto di accesso. Gente seduta sulle panchine dei fazzoletti verdi nei quartieri. Non sono bastate le misure restrittive messe nero su bianco nell’ordinanza firmata dal ministro della Salute Roberto Speranza, in base alle quali "non è consentito svolgere attività ludica o ricreativa all’aperto" a frenare tutti i viavai, vietati per evitare il diffondersi del contagio. "Resta consentito svolgere individualmente attività motoria in prossimità della propria abitazione, purché comunque nel rispetto della distanza di almeno un metro da ogni altra persona", ed "è vietato l’accesso al pubblico ai parchi, alle ville, alle aree gioco e ai giardini pubblici". Tutto questo non è stato rispettato e ieri in serata è arrivata così l’ordinanza della Regione e da oggi runner e fan dei parchi sono fuorilegge.
Nel nostro viaggio in città ieri dal parco Guido Vergani in zona Pagano a quello di via Solari dedicato a Don Giussani, e ancora dal Montestella alla pista ciclopedonale lungo la Martesana, le scene di "persone a spasso" con tuta e scarpette o che giocano vicine tra scivoli e altalene sono state più che frequenti. A Pagano è intervenuta la polizia ieri mattina tra le 11.30 e mezzogiorno, a sciogliere un gruppetto di proprietari di cani che chiacchieravano nell’area riservata alle bestiole. Quasi fosse un salotto a cielo aperto. Come fosse normale. Invitate a tornare a casa pure le famigliole che passavano il tempo tra le strutture ludiche, con nonchalance. Al parco Don Giussani di via Solari scene simili, con adulti e bambini dentro un’area gioco, incuranti del fatto che questa fosse stata circondata con nastri della polizia locale per inibire l’ingresso. Mentre il Montestella nel pomeriggio ha continuato a essere meta di runner e camminatori. Solitari, sì.
Ma non certo a ridosso di casa. Lungo la pista ciclopedonale del Naviglio Martesana, poi, si corre ancora eccome. Appostati tra viale Monza e via Bertelli, abbiamo contato 10 runner in altrettanti minuti. Per invitare a "stare a casa", gli abitanti lanciano messaggi. Uno è particolare: un lenzuolo steso sul ponte incita in maniera colorita a "non correre". Un uomo di passaggio, vedendo la macchina fotografica, si giustifica: "Io non corro, sono andato solo in farmacia". E mostra il sacchetto.