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Coronavirus, primaria Sacco: "Scambiata influenza per pandemia"

Maria Rita Gismondo: "In continuazione arrivano campioni: a me sembra una follia". Burioni: "Il 20% dei casi è in Rianimazione, niente panico ma niente bugie"

Un laboratorio dell'ospedale Sacco di Milano

Un laboratorio dell'ospedale Sacco di Milano

Milano, 23 febbraio 2020 - "Si è scambiata un'infezione appena più seria di un'influenza per una pandemia letale. Non è cosi'". Lo afferma sul suo profilo Facebook, Maria Rita Gismondo, direttore del dipartimento di microbiologia, virologia e diagnostica delle bio emergenze dell'ospedale Sacco di Milano, centro di riferimento per i contagi in Lombardia. "Il nostro laboratorio ha sfornato esami tutta la notte. In continuazione arrivano campioni: a me sembra una follia", constata la dottoressa nel post.

Il post su Facebook di Maria Rita Sigismondo
Il post su Facebook di Maria Rita Sigismondo

"Guardate i numeri. Questa follia farà molto male, soprattutto dal punto di vista economico", si appella la primaria dell'ospedale, che descrive l'ambiente nel reparto analisi: "I miei angeli sono stremati". Infine un messaggio di tranquillità: "Corro a portar loro la colazione. Oggi la mia domenica sarà al Sacco. Vi prego, abbassate i toni!". "Leggete! Non è pandemia! Durante la scorsa settimana la mortalità per influenza è stata di 217 decessi al giorno! Per Coronavirus 1!", ha scritto ancora.

Non la pensa così Roberto Burioni: "Niente panico, ma niente bugie. Attenzione a chi, superficialmente, dà informazioni completamente sbagliate. Qualcuno, da tempo, ripete una scemenza di dimensioni gigantesche: la malattia causata dal coronavirus sarebbe poco più di un'influenza. Ebbene, questo purtroppo non è vero". A dirlo su 'Medical Facts' è il noto virologo. "Leggete i numeri - indica - uno dei nostri cardini è stato il tentare di informare nella maniera più corretta i nostri lettori. Mai allarmismi, ma neanche si possono trattare i cittadini come bambini di 5 anni: in questo momento in Italia sono segnalati 132 casi confermati e 26 di questi sono in rianimazione (circa il 20%). Sono numeri che non hanno niente a che vedere con l'influenza (i casi gravi finora registrati sono circa lo 0,003% del totale). Questo ci impone di non omettere nessuno sforzo per tentare di contenere il contagio".