Milano, 21 marzo 2020 - «Siamo a un millimetro dall’apertura a tempo di record del nuovo reparto di Terapia Intensiva al San Raffaele". Non nasconde il sospiro di sollievo e anche un po’ d’orgoglio il virologo Roberto Burioni che annuncia il risultato sui social. "Le donazioni le avete fatte, ora - prosegue - serve che restiate a casa per darci il tempo per curare tutti i pazienti". L’idea di un nuovo reparto di terapia intensiva che portasse sollievo a quelle occupate in questi giorni d’emergenza è partita dalla coppia più social del momento e cioè da Fedez e Chiara Ferragni che hanno messo a disposizione la loro “potenza di fuoco“ fatta di milioni di follower per dare avvio all’impresa. E hanno dato il là alla campagna social con 100mila euro, moltiplicate poi dalla catena di solidarietà. Il risultato non si è fatto attendere: dopo poche ore dal messaggio dei Ferragnez si era raggiunto oltre il milione di euro e in pochi giorni ha superato i 4 milioni. Tantissime - le più commoventi - le donazioni piccole, da 5 a 100 euro - un grandissmo contributo in termini di generosità e di impegno solidale. Lo stesso Fedez su twitter ha postato un video del nuovo reparto, scrivendo: "Lunedì sarà pronto il nuovo reparto di terapia intensiva, difficile immaginare che fino ad una settimana fa questo era un campo sportivo. Un piccolo miracolo".
«Altri coronavirus – spiega Burioni – sono passati dall’animale all’uomo e adesso sono la causa di un banale raffreddore. Speriamo succeda anche con questo coronavirus che ci sta rovinando l’inizio del 2020. Ma dobbiamo dargli il tempo di mutare e intanto dobbiamo fare il nostro dovere nella battaglia contro questa minaccia, restando a casa", raccomanda. Attraverso la loro pagina social, Fedez e Chiara hanno comunicato un altro risultato. A seguito della loro iniziativa, la piattaforma di crowdfounding GoFoundMe (che ha ospitato la raccolta fondi dedicata al San Raffaele) ha stanziato 250mila euro da devolvere ad altre strutture: in accordo con la coppia sono stati scelti come beneficiari di parte dell’importo (70 mila euro a testa) gli ospedali di Cremona, Bergamo e il Policlinico di Milano. La parte restante andrà, divisa in parti uguali, ad altri 4 nosocomi italiani.