REDAZIONE MILANO

Corruzione, arrestato generale dei carabinieri. Per lui contanti, borse di lusso e biglietti per l’Olimpico e la Scala

L’inchiesta milanese ha portato ai domiciliari Oreste Liporace e l’imprenditore laziale Ennio De Vellis. Indagato anche anche Lorenzo Quinzi, capo dipartimento per gli affari generali e la digitalizzazione del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti

Da sinistra, Oreste Liporace e Ennio De Vellis

Da sinistra, Oreste Liporace e Ennio De Vellis

Milano, 4 luglio 2024 – Terremoto nell’Arma, un generale dei carabinieri, Oreste Liporace, è finito agli arresti domiciliari (insieme a un imprenditore) nell’ambito di un’indagine per corruzione e turbativa d’asta ha portato nata a Milano e con conseguenze nel Lazio. Nel dettaglio, come spiega in una nota il procuratore di Milano, Marcello Viola, oggi "il Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Milano ha dato esecuzione a una ordinanza di applicazione della misura cautelare degli arresti domiciliari" nei confronti di "un imprenditore laziale", Ennio De Vellis. "Nello stesso contesto i Carabinieri del R.O.S. hanno provveduto a eseguire analogo provvedimento a carico di un Ufficiale Generale dell'Arma", ovvero Liporace.

Le accuse

Entrambi sono indagati "per i reati di traffico di influenze illecite, emissione di fatture per operazioni inesistenti, corruzione e turbata libertà degli incanti". Nel procedimento penale "risultano altresì indagati in stato di libertà altri imprenditori, funzionari e dirigenti pubblici di Amministrazioni centrali dello Stato".

L’indagine del Nucleo di polizia economico finanziaria della Gdf di Milano e del pm milanese Paolo Storari si è concentrata “su illecite assegnazioni di fondi e appalti pubblici in cambio di denaro e altre utilità, nonché mediante la concertazione dei soggetti economici fittiziamente partecipanti alle procedure di gara". Sono in corso "perquisizioni e acquisizioni di atti in varie province d'Italia, presso enti pubblici, persone fisiche e società a vario titolo coinvolte nelle vicende oggetto di approfondimento giudiziario".

Chi sono gli arrestati

Oreste Liporace è comandante dei carabinieri del secondo reggimento allievi, marescialli, brigadieri di Velletri (Roma). È indagato per corruzione, turbativa e false fatture su un appalto da quasi 700mila euro per servizi di pulizia della caserma affidato, fino al 2021, all'impresa Fabbro. Stando all'ordinanza del gip Domenico Santoro, il generale sarebbe stato corrotto con 22mila euro, borse di lusso, noleggi auto, biglietti per lo stadio Olimpico e per la Scala di Milano.

Ai domiciliari, come detto, è finito anche Ennio De Vellis, "imprenditore collegato" a Liporace, ma anche agli imprenditori e fratelli Massimiliano e William Fabbro della Fabbro spa, indagati.

Le origini dell’indagine

L'inchiesta nasce da quella per corruzione che in passato a Milano aveva portato all'arresto di Massimo Hallecker, dipendente di Fiera Milano spa, scattata proprio dalla denuncia di quest'ultima società. Indagine dalla quale erano già venute a galla nel 2022 le "figure degli imprenditori" Fabbro. È emersa, poi, una "relazione" di interessi tra i due fratelli Fabbro e il generale Liporace, documentata anche da "chat acquisite". Nell'inchiesta milanese della Gdf e del pm Storari, è indagato per turbata libertà degli incanti, anche Lorenzo Quinzi, capo del dipartimento per gli affari generali e la digitalizzazione del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti.