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Qualcuno ha chiamato il 112 e sono intervenuti i carabinieri
Corsico (Milano) – Nessuno dei due ha voluto spiegare il motivo della lite. Sta di fatto che qualche giorno fa Rosario ‘Rosi’ Barbaro, ormai ex collaboratore di giustizia con una condanna per associazione mafiosa e legami di parentela anche con la famiglia Papalia, ha avuto una violenta discussione con il figlio Domenico, nel loro appartamento a Corsico.
Qualcuno ha chiamato il 112, generando un intervento dei carabinieri: all’arrivo delle forze dell’ordine, il ventisettenne ha smesso di inveire contro il padre cinquantaduenne e se l’è presa con uno dei militari, finito in ospedale e dimesso con una prognosi di tre giorni. A valle degli accertamenti investigativi, il più giovane dei litiganti è stato denunciato a piede libero per resistenza a pubblico ufficiale.
Così i Barbaro sono tornati a far parlare, a distanza di cinque settimane dalla decisione di ‘Rosi’, figlio di ‘Micu l’Australianu’, di interrompere il percorso di collaborazione iniziato nel 2021 e culminato con l’operazione di Dda e Squadra mobile che ha smantellato il clan Maiolo-Manno di Pioltello. “Intendo rendere di pubblico dominio e, dunque, di comunicare anche ai mezzi di comunicazione che non sono più un collaboratore di giustizia per motivi e ragioni che al momento non intendo spiegare e sui quali mi riserverò in seguito di entrare nel merito”, il manoscritto affidato al suo avvocato con cui ha messo fine alla sua esperienza di ‘pentito’.
“Fino alla carcerazione, avevo la dote di picciotto all’interno del locale di ‘ndrangheta di Corsico-Buccinasco – ha messo a verbale negli anni scorsi –. Il locale di ‘ndrangheta è rimasto bloccato perché c’erano stati dei problemi in Calabria. Quando sono uscito dal carcere, ho commesso alcuni reati, ma non necessariamente legati al mio inserimento nella menzionata locale”.