MASSIMILIANO MINGOIA E NICOLA PALMA
Cronaca

Corso Garibaldi, troppo rumore e orari fuori regola: niente dehor e movida silenziata per 24 ore

Controlli a fine luglio, ordinanza violata: stop temporaneo del Comune all’occupazione di suolo pubblico Per l’intera giornata del primo settembre, i titolari dei bar non potranno accogliere i clienti all’esterno

Il motivo dello stop è legato allo sforamento degli orari dei locali

Il primo settembre, i locali del tratto di corso Garibaldi compreso tra largo La Foppa e via Marsala dovranno rinunciare per l’intera giornata a dehor e tavolini esterni. Tradotto: movida silenziata per 24 ore. L’ennesima puntata della guerra dei decibel tra i residenti dello stabile al civico 104 e i titolari dei bar che animano l’area ruota attorno alla violazione delle norme sull’occupazione del suolo pubblico.

Sì, perché lo scorso 5 luglio una determina della direzione "Area pubblicità e occupazione suolo" di Palazzo Marino ha individuato i "casi concreti di grave pregiudizio all’interesse pubblico" da punire con una sanzione accessoria a quelle pecuniarie già previste per chi non rispetta le regole. Tre le fattispecie: occupazione di suolo pari o superiore a un terzo di quella autorizzata; permanenza di avventori con utilizzo delle strutture autorizzate su suolo pubblico in orari diversi da quelli previsti da specifiche ordinanze; triplice recidiva specifica dello stesso genere nello stesso anno.

Se si verifica una di queste condizioni, si applica l’articolo 16 comma 6 del regolamento comunale, varato nel 2020 e aggiornato per due volte nel 2021: sospensione fino a tre giorni della concessione di suolo pubblico in occasione del primo accertamento con emissione di verbale; cinque giorni di stop in caso di recidiva; decadenza immediata dell’autorizzazione alla terza violazione. Stando a quanto emerge da un decreto del Tar che nei giorni scorsi ha negato la sospensiva cautelare a undici esercenti rappresentati dall’avvocato Claudio Linzola, i locali nel mirino sono stati multati durante un controllo ad hoc avvenuto alla fine di luglio, che ha certificato la presenza di persone negli spazi esterni dopo la mezzanotte; e il 3 e il 4 agosto l’amministrazione ha disposto la sanzione accessoria della sospensione del titolo concessorio dalle 0.01 alle 24 del primo settembre.

Il motivo dello stop è quindi legato allo sforamento degli orari dettati dall’ordinanza sindacale del 4 giugno 2021, che vieta tutti i giorni della settimana la vendita e la somministrazione per asporto di alimenti e bevande (alcoliche e non) dalle 22 alle 6 e l’utilizzo di dehor e tavolini esterni da mezzanotte alle 6. Un’ordinanza arrivata a valle del lungo contenzioso innescato dagli inquilini di corso Garibaldi 104, che da anni si battono per il diritto al riposo in una strada frequentatissima dal popolo della movida.

Nel novembre 2020, il Comune, preso atto del superamento cronico dei livelli consentiti di decibel (con numeri che sarebbero fuorilegge persino in una zona industriale) e sollecitato da più pronunciamenti del Tribunale amministrativo, ha fissato alcuni paletti: niente alcol e tavolini esterni da mezzanotte alle 6, solo nei weekend. Troppo poco per i residenti, che nel maggio 2021 hanno ottenuto un altro verdetto favorevole e costretto di fatto il sindaco Giuseppe Sala a un’ulteriore stretta: lo stop è stato anticipato alle 22 per l’asporto all’intera settimana.

Un giro di vite che per ora ha resistito anche a un ricorso dei commercianti (pende l’appello in Consiglio di Stato): i giudici di primo grado hanno reputato che le regole dettate da Palazzo Marino riflettono "il principio per cui il bilanciamento degli interessi “deve rispondere a criteri di proporzionalità e di ragionevolezza, in modo tale da non consentire né la prevalenza assoluta di uno dei valori coinvolti né il sacrificio totale di alcuni di loro”".