MARIANNA VAZZANA
MARIANNA VAZZANA
Cronaca

Corso Garibaldi dopo il far west in strada, le testimonianze: “Quell’uomo era una maschera di sangue. I nostri bar sono un presidio”

Luca Hu, titolare del “Chinese Box“, è stato il primo a prestare soccorso con i colleghi al 42enne aggredito a colpi di pistola in via Marsala. I gestori dei locali: “Fossimo stati chiusi cosa sarebbe successo?”

Luca Hu, titolare del “Chinese Box“ di corso Garibaldi 104

Luca Hu, titolare del “Chinese Box“ di corso Garibaldi 104

“È arrivato qui, infilandosi tra i tavoli. Sanguinava e non parlava, né in italiano e né in cinese: era sotto choc. Alcuni dei miei ragazzi gli hanno dato subito della carta per tamponarsi le ferite. E abbiamo chiamato immediatamente i soccorsi». Luca Hu è il titolare del locale “Chinese Box“ di corso Garibaldi 104, specializzato in cocktail e menu in stile bistrot, dove a mezzanotte tra martedì e mercoledì è andato a rifugiarsi S. Z., l’uomo cinese di 42 anni aggredito sotto casa in via Marsala e raggiunto da due proiettili di pistola al collo e alla nuca, che lo hanno ferito in maniera non grave. «I soccorsi – racconta Hu – sono arrivati in due minuti. I sanitari gli hanno subito estratto i frammenti che gli erano rimasti conficcati nella pelle. Lui era una maschera di sangue, però non ha perso conoscenza».

485717318_1410742506973095_708127417589504909_N
Luca Hu, titolare del bar dove ha trovato riparo il 42enne aggredito

L’appello dei gestori dei bar

Roberto Cassina, tra i rappresentanti dell’associazione di corso Garibaldi, del tratto tra via Marsala e largo La Foppa, coglie l’occasione per sottolineare che «i nostri locali rappresentano un presidio. Se fosse stato tutto chiuso, a chi quest’uomo avrebbe potuto chiedere aiuto?». Il suo Ice Bound è tra le cinque attività a cui poco più di 10 giorni fa è stata sospesa la licenza per tre giorni, per non aver rispettato l’ordinanza (quella sindacale del 2021, emessa a seguito del pronunciamento del Tar della Lombardia dopo un esposto presentato nel 2019 da alcuni residenti) che tra via Marsala e Largo La Foppa vieta l’uso dei dehors dopo la mezzanotte e la vendita d’asporto dopo le 22. «Un’assurdità – continua Cassina –. Noi, come si è visto anche ieri notte, contribuiamo a garantire sicurezza. I locali aperti a mezzanotte hanno evitato il peggio: a quell’ora restiamo solo noi, tutte le altre attività commerciali sono chiuse».

La sospensione della licenza è stata decretata dal questore ai sensi dell’articolo 100 del Tulps, Testo unico delle leggi di pubblica sicurezza. Raggiunti dal provvedimento i locali Ice Bound, Cimmino 104, Garibaldi 111 S.R.L e Moma. Poi anche il Radetzky Cafè. Sulla porta dell’Ice Bound, accanto ai fogli con la scritta «Chiuso su disposizione del Questore di Milano», i gestori hanno aggiunto un cartello giallo: «Ci hanno chiuso perché abbiamo venduto il gelato dopo mezzanotte».

Luca Hu aggiunge che «non è un caso che, per rapinare una coppia di turisti, dei malviventi abbiano scelto lo scorso anno proprio il giorno di Natale, quando eravamo chiusi». Annuisce Attilio Fantini, del “Cimmino 104“. Spiega anche che «proprio per la presenza di persone e di luci corso Garibaldi è molto più sicuro rispetto alle traverse, dove da una certa ora in poi è il deserto. Anche ieri notte era così: lungo il corso, tra via Marsala e largo La Foppa, nel momento dell’aggressione ci saranno state almeno cento persone. In via Marsala invece non c’era praticamente nessuno». Cassina interviene nuovamente, evidenziando che «l’uomo ferito è venuto proprio nei locali a rifugiarsi. Cos’altro serve, per far capire che rappresentiamo anche un presidio di sicurezza? Se non ci fossimo stati, avrebbe impiegato molto più tempo a chiedere aiuto. Anzi, forse i due – che sono tornati indietro – avrebbero continuato a inseguirlo e non si sarebbe salvato». Z. S. vive in zona ma a quanto pare non frequentava i locali, «almeno non era un cliente abituale – conclude Hu –. Può essere che si fosse seduto ai nostri tavoli qualche volta, ma qui passano migliaia di persone».