Milano, 25 aprile 2024 – Concluse a Milano le celebrazioni del 25 Aprile, Festa della Liberazione dopo una giornata ad alta tensione dove non mancati scontri e interventi delle forze dell’ordine. Dieci i denunciati.
Una donna, coinvolta nei momenti di tensione vicino al palco in Duomo, è stata indagata per oltraggio a pubblico ufficiale. Nove, invece, i denunciati per l'aggressione alla Brigata ebraica, avvenuta davanti a un fast food di piazza Duomo: devono rispondere del reato di istigazione a delinquere per motivi di discriminazione razziale, etnica e religiosa. Di questi, tre sono minorenni: uno di loro è stato indagato anche per il possesso ingiustificato di un coltellino, che però non ha utilizzato durante il raid.
Il presidente dell'Anpi Milano, Primo Minelli, al termine della manifestazione per il 25 aprile a Milano ha detto: "La tensione era inevitabile, ma il bilancio non può che essere largamente positivo"' "Piazza Duomo erano anni che non si vedeva così piena e questa piazza non può essere sporcata dalla contestazione che c'è stata. E' una tensione che sapevamo poteva succedere ed è successa. Però il bilancio della festa è un bilancio di oltre centomila persone che sono scese in piazza", ha ribadito.
Dopo il corteo e gli interventi dal palco in piazza Duomo, la manifestazione si chiude con la sezione Anpi della Scala che intona 'Bella Ciao'. Soddisfazione da parte degli organizzatori: "Superiamo le centomila persone"
La coda del corteo lascia adesso la zona di Porta Venezia in direzione piazza Duomo.
Un ragazzo che sfilava in piazza Duomo con la Brigata ebraica è stato ferito a un braccio durante l'aggressione da parte dei militanti pro Palestina. ''I nostri amici della religione di pace non gradivano la presenza della Brigata ebraica e della stella di David e hanno pensato di aggredire, come di consueto per la religione di pace'', ha commentato con sarcasmo la vittima, Riccardo, mentre veniva medicata la ferita ancora sanguinante che ha al braccio. Non è chiaro come gliel'abbiano procurata, una delle ipotesi - ha spiegato Riccardo - è che possa essere stato uno dei bastoni sfilati dalle bandiere israeliane e usati dai militanti pro Palestina durante l'assalto alla Brigata ebraica in piazza Duomo, davanti al McDonald's.
Ancora tensioni in Duomo. Dopo quanto avvenuto davanti al Mc Donald's, all’interno di piazza Duomo, la porzione di giovani palestinesi attestatasi lì ben prima dell’inizio del corteo, ha sfondato la barriera con transenne predisposta a protezione del palco. Immediatamente intervenuti contingenti delle forze dell'ordine che hanno contenuto il gruppo che attualmente persiste nel tentativo di avvicinamento al palco.
Sono alcune decine di migliaia i partecipanti al corteo. Almeno stando a quanto ha reso noto la questura: "Polizia di Stato, Arma dei carabinieri, Guarda di finanza, con la polizia locale per la parte di competenza, sono impegnate nella gestione della manifestazione organizzata dal Comitato permanente antifascista contro il terrorismo per la difesa dell'ordine repubblicano". E ancora: "Con partenza alle ore 14.15 da corso Venezia, alcune decine di migliaia di partecipanti si sono recate in piazza del Duomo dove erano già presenti, in attesa dell'arrivo del corteo, la componente giovanile palestinese con alcune realtà antagoniste milanesi".
"Siamo davvero tanti, abbiamo stimato un numero superiore ai 100mila, tanto che pezzi di corteo non sono ancora partiti", ha detto dal palco il presidente dell'Anpi Milano, Primo Minelli. E ha proseguito: "Gridiamo cessate il fuoco ovunque perché si aprano tavoli diplomatici nella sicurezza di tutti gli Stati, basta con le sofferenze dell'Ucraina e i massacri in Palestina. Ritornino a casa gli ostaggi del 7 ottobre". Parole scelte forse anche per placare le polemiche della comunità ebraica che ha sempre chiesto oltre allo slogan 'cessate il fuoco' anche l'appello alla liberazione degli ostaggi nelle mani di Hamas.
Nel corso della manifestazione, i reparti inquadrati delle forze dell’ordine sono intervenuti in piazza Duomo quando, al passaggio davanti il Mc Donald’s, la Brigata Ebraica è stata oggetto di robusta contestazione da parte di un gruppo di giovani nordafricani esagitati. Mentre alcuni ragazzi stranieri sventolavano le bandiere palestinesi a ridosso del servizio di accompagnamento dei City Angels, si è unito a loro un nutrito gruppo di giovani facinorosi, alcuni muniti anche di bastoni, che si è scagliato contro le persone che li dividevano dai manifestanti in corteo inveendo e tentando di colpire cameramen e fotografi che stavano riprendendo la scena. Due giovani sono stati subito fermati da personale della Polizia di Stato e accompagnati in Questura.
Antonio Scurati ha letto il suo monologo dal palco della manifestazione nazionale per la festa della liberazione a Milano. E lo ha fatto tenendo in mano un garofano rosso, simbolo del Partito socialista, partito di Giacomo Matteotti di cui ricorrono i cento anni dell'assassinio. Poi, nella seconda parte del suo scritto ha detto: "Il gruppo dirigente post-fascista, vinte le elezioni nell'ottobre del 2022, aveva davanti a sé due strade: ripudiare il suo passato neo-fascista oppure cercare di riscrivere la storia. Ha indubbiamente imboccato la seconda via. Dopo aver evitato l'argomento in campagna elettorale la Presidente del Consiglio, quando costretta ad affrontarlo dagli anniversari storici, si è pervicacemente attenuta alla linea ideologica della sua cultura neofascista di provenienza. Finché quella parola - antifascismo - non sarà pronunciata da chi ci governa, lo spettro del fascismo continuerà a infestare la casa della democrazia italiana". Terminato il monologo è sceso dal palco e ha abbracciato la segretaria del Pd Elly Schlein prima di allontanarsi. Applausi scroscianti dalla piazza.
"Uno dei fatti eclatanti" di quest'ultimo periodo "è la censura a cui è stato sottoposto il nostro concittadino Antonio Scurati", ha detto il sindaco Giuseppe Sala concludendo il suo intervento dal palco di piazza Duomo. Sala ha quindi chiamato sul palco lo scrittore che ha letto il monologo oggetto delle polemiche in Rai. "Da Milano - ha detto Sala prima di lasciargli la parola - professiamo quello che qualcuno che dovrebbe agire nel rispetto della Carta costituzionale non riesce a fare: siamo e restiamo sempre antifascisti, via Milano capitale della resistenza, via l'Italia antifascista".
"Esiste un progetto per sfigurare la Costituzione e non modificarla. Il premierato con cui vogliono snaturare la Costituzione non sta in piedi. Questo progetto non può e non deve passare", ha detto il sindaco di Milano Giuseppe Sala dal palco del 25 aprile. "Milano e il suo sindaco oggi dicono che la Costituzione non la possono toccare in questo modo e non la toccheranno. Milano e' la barriera morale contro cui si infrangerà ogni progetto di stravolgimento della democrazia". Poi ha aggiunto: "Il fascismo è stato fino dall'origine un crimine prima ancora che una sciagura, diventata poi la pù grande tragedia vissuta dall'umanità nella sua alleanza con il nazismo. Ma perché una parte del governo non ha mai voluto chiarire questo equivoco di fondo?". "Una professione di antifascismo non è così difficile da pronunciare - ha concluso -, è l'abc della democrazia. Invece sempre e solo silenzio imbarazzato e imbarazzante". Durante il discorso del primo cittadino non sono mancate le contestazioni del movimento Giovani palestinesi e dei centri sociali al primo cittadino: un sonoro "buu" e i cori "vergogna" o "Fate parlare i palestinesi", hanno accompagnato le parole di Sala.
Decine di migliaia di persone al corteo che si stanno riversando in piazza Duomo per ascoltare gli interventi dal palco. Ma c'è preoccupazione per le contestazioni dei pro Palestina, in presidio già dalla tarda mattinata. I manifestanti hanno spinto in avanti alcune transenne nel tentativo di guadagnare spazio verso il parterre sotto al palco. La situazione è contenuta dal servizio d’ordine dell’Anpi e dalle forze dell’ordine. Nelle prime file sono stati accesi i fumogeni e continuano i tentativi di avanzare dalle transenne contenuti da polizia e servizio d’ordine. Il sindaco Sala: "Non sarà facile parlare".
Dopo la partenza in corso Venezia e il 'temuto' passaggio in piazza San Babila, il corteo raggiunge piazza Duomo. Ad attendere le persone che hanno sfilato per le vie della città, i militanti del presidio organizzato dai Giovani Palestinesi al quale hanno aderito anche le realtà antagoniste. C'è stato da parte loro un tentativo di sfondare le transenne che separano la piazza dal palco ma sono stati bloccati dalle forze di polizia. Fischi e urla 'assassini assassini' e 'vergogna', hanno accolto il corteo. I pro Palestina hanno fischiato anche l'inno d'Italia e il sindaco Giuseppe Sala.
"Salirò sul palco e leggerò il monologo". A dirlo lo scrittore Antonio Scurati, a margine del corteo del 25 aprile a Milano. Scurati sfila al corteo accompagnato dalla famiglia.
C'è anche uno 'spezzone' ucraino al corteo milanese in cui si stanno mescolando molte anime, anche con qualche momento di tensione. "Putin assassino e criminale", è il coro che arriva da uomini e donne che sventolano i vessilli gialloblu.
Nonostante le contestazioni, anche la Brigata ebraica è partita in corteo. I filopalestinesi continuano a urlare: "Israele fascista, Stato terrorista", "Palestina libera" e 'Assassini'. Qualche spintone tra forze dell'ordine e manifestanti per evitare il contatto fra i due gruppi quando è passata una bandiera d'Israele. In risposta, un esponente della Brigata ebraica ha gridato: "Studiate".
Mentre il corteo è partito e piazza Duomo si è riempita di manifestanti pro Palestina, un artista di strada ha però intonato 'Bella Ciao' proprio davanti alla cattedrale. In questa zona non è stato allestito un palco imponente, ma solo un piccolo palco in un'area transennata sorvegliata dai volontari dell'Anpi, dove si terranno gli interventi di alcuni partecipanti al corteo.
"Bisogna avere il buon senso di lavorare sui valori del 25 aprile, guardate quanta gente c'è. Le polemiche sono all'ordine del giorno nel mondo in cui viviamo ma è importante essere qui non perché temiamo il ritorno del fascismo ma temiamo certamente una limitazione della nostra democrazia. Un attacco alla Costituzione. La riforma del premierato non ci va. Quindi il 25 aprile è più attuale che mai", ha detto il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, oggi in occasione del corteo del 25 Aprile. "Le contestazioni per me non inquinano il corteo, perché dobbiamo dare peso a una minoranza della minoranza", ha aggiunto Sala.
La segretaria del Pd Elly Schlein è arrivata al corteo del 25 aprile a Milano. Al suo fianco il segretario metropolitano Alessandro Capelli, la candidata capolista del Nord Ovest Cecilia Strada e il candidato nella stessa circoscrizione Alessandro Zan. "Il 25 aprile - ha detto - è la festa della liberazione e di tutta la Repubblica, e' la festa in cui si ricorda chi ha dato la vita e con tanto sacrificio ha dato le basi per la democrazia di questo Paese, la difesa dei valori della Costituzione, quindi è una giornata in cui va rinnovato l'impegno a difesa della nostra Costituzione e per la sua piena attuazione. Per questo dobbiamo ricordare la Resistenza che ci ha liberato dai nazifascisti".
I filo palestinesi si sono piazzati sul marciapiedi di corso Venezia per contestare il corteo. E urlano: "Intifada fino alla vittoria" e "Fuori i sionisti da Gaza". La Brigata ebraica è ancora ferma: in questi minuti sta sfilando davanti ai contestatori il lungo spezzone dell'Anpi.
È partito con le note di 'Bella ciao' il corteo nazionale per la festa della Liberazione a Milano. Ad aprirlo il sindaco Giuseppe Sala con il gonfalone del Comune medaglia d'oro della resistenza e a seguire del comune di Sesto San Giovanni, della Regione, della città metropolitana e di altri comuni dell'hinterland. A seguire le brigate partigiane, in primis la Brigata ebraica con cui sfilano fra gli altri Carlo Calenda, Mariastella Gelmini, la coordinatrice di Italia Viva Raffaella Paita e il consigliere regionale azzurro Giulio Gallera.
"Le violenze fatte contro i simboli della Brigata ebraica sono brutali. La liberazione dal nazifascismo è stata tardiva per molti ebrei che sono stati deportati e ammazzati dai fascisti". A dirlo il segretario di Azione, Carlo Calenda, a Milano per il corteo del 25 Aprile. Calenda sfila con la Brigata Ebraica. "E' indegna, noi siamo qui per un 25 aprile che sia di tutti, una festa repubblicana che tenga assieme storia, memoria e il desiderio di preservarla nel coltivare la libertà", ha aggiunto. In merito alle contestazioni "non me ne importa. Il 25 aprile e' dei democratici. Chi ne fa un evento settario, contro gli altri, non capisce niente del senso profondo della Liberazione". Il 25 aprile "finisce sempre per essere non una festa di unita', ma di contrapposizione", ha concluso.
"Io non penso che chi governa questo Paese, e in generale chi è di destra, sia fascista". Ma più in generale "la destra italiana che ha origine dal Movimento sociale italiano non ha mai risolto fino in fondo i propri conti con il fascismo". Lo afferma il candidato alle europee nelle file del Pd, Emanuele Fiano, intervistato durante il corteo milanese organizzato per le celebrazioni del 25 aprile. "Per me è sempre lo stesso: il 25 aprile bisogna sempre essere in piazza per difendere la libertà che ci hanno regalato i partigiani e gli antifascisti", osserva.
Il corteo è pronto a partire. In testa c'è la Brigata ebraica con i suoi vessilli, protetta da un cordone di City Angels e da uno schieramento di agenti del Reparto mobile e da due camionette della polizia.
Manca poco alla partenza del corteo e un piccolo gruppo di persone, qualche decina, con bandiere palestinesi e dei Carc, tra gli altri, con un megafono contesta il Pd e la presenza dei "simboli" della Brigata ebraica nel corteo in quanto "corpi estranei". Si proclamano "antisionisti e non antisemiti", gridano "vergogna" e "fuori i sionisti dal corteo". Immediata la replica del direttore del Museo della Brigata Ebraica di Milano Davide Romano: "Alle contestazioni siamo abituati ormai da anni, è il ventesimo anno che partecipiamo". "Quest'anno ci saranno più del solito ma siamo fiduciosi nelle forze dell'ordine. Noi arriviamo col sorriso", ha aggiunto. Commentando invece le contestazioni subite dalla comunità ebraica a Roma ha detto che questo "è accanimento".
Una lunga bandiera orizzontale della Palestina attorno al basamento del monumento equestre a Vittorio Emanuele II in piazza Duomo a Milano. I due giovani pro Palestina che hanno scavalcato le transenne e legato la bandiera sono stati identificati dalla polizia. Al centro della piazza di fronte all'area del palco dove ci saranno gli interventi istituzionali all'arrivo del corteo stanno iniziando a radunarsi centinaia di militanti del Giovani palestinesi, sindacati di basi e centri sociali. Adesso decine le bandiere palestinesi che sventolano in piazza.
Una maxi bandiera palestinese è stata srotolata mentre è in corso il concentramento per la partenza del corteo del 25 aprile. Mentre i Giovani palestinesi e altre sigle del sindacalismo di base come USB e il movimento Cambiare Rotta si sono radunati in piazza Duomo, il sindacato CUB e altre associazioni a sostegno dei palestinesi parteciperanno al corteo con uno 'spezzone' che intende "portare la dovuta attenzione al conflitto in corso in medioriente e alla sorte di centinaia di migliaia di civili che nella striscia di Gaza da mesi subiscono e resistono agli attacchi israeliani incuranti della condanna di 'genocidio' pronunciata dalla stessa Onu", spiega la CUB. Un'altra grande bandiera della pace, sempre presente alle manifestazioni milanesi, è stata invece srotolata da sostenitori del Prc.
A Milano, in zona Porta Venezia, è in corso il concentramento di manifestanti per il corteo nazionale del 25 aprile che partirà verso le 14.15. In coda al corteo ci sono i centri sociali con una maxi bandiera palestinese e diversi striscioni contro il conflitto in Medio Oriente. 'Palestina libera. Stop al genocidio' recita lo striscione esposto da Rifondazione comunista. Il Pd che attende in corteo la segretaria Elly Schelin, ha portato una lunga bandiera della pace e sfilerà con uno striscione dedicato a Giacomo Matteotti, di cui ricorrono i cento anni dall'omicidio per mano fascista. Oltre quella che sarà la testa del corteo c'è un gruppo dei manifestanti dei Carc, che sfileranno con uno striscione 'Dal Donbass alla Palestina, Liberazione dalla Nato assassina' e urlano slogan contro Meloni e Schlein.
Sventolano in piazza del Duomo a Milano le prime bandiere della Palestina, in attesa del presidio organizzato dai giovani palestinesi, con l'adesione di alcuni centri sociali, in concomitanza con il corteo nazionale per il 25 aprile. La manifestazione ufficiale partirà tra circa un'ora da via Palestro e sfilerà per le vie del centro fino a piazza Duomo, dove gli interventi del palco inizieranno verso le 15.30. Imponente il dispositivo di sicurezza allestito lungo il tracciato del corteo, con transenne e camionette delle forze dell'ordine già posizionate nei punti più sensibili. Presidiata anche piazza Duomo, dove al momento sono solo qualche decina le persone giunte per manifestare per la Palestina.
"Vogliamo riprenderci questa piazza e riprenderla sul serio, non in modo performativo per questo abbiamo deciso di organizzare un momento di lotta che si terrà in piazza Duomo alle 13.30": così hanno spiegato a radio Onda d'urto i giovani palestinesi e le realtà antagoniste che oggi si sono date appuntamento a Milano. In alcune storie su Instagram i giovani palestinesi lamentano che non è stata accolta la loro richiesta di parlare dal palco della manifestazione nazionale del 25 aprile e che lo spezzone palestinese è stato relegato in coda al corteo: "Noi non sottostiamo al Pd e ai sionisti: portiamo la Palestina in piazza Duomo".
Al corteo sono attese settantamila persone. Non mancherà la gran parte dei leader di sinistra, dalla segretaria Pd Elly Schlein al segretario di Sinistra italiana Nicola Fratoianni. Parteciperanno anche il leader di Azione Carlo Calenda e Benedetto Della Vedova di Più Europa: saranno con la Brigata ebraica. Presenti alcuni esponenti del Pd milanese come la deputata Lia Quartapelle e il consigliere regionale Pietro Bussolati. Emanuele Fiano, anche lui Pd, come sempre inizierà il corteo tra i dem e poi si sposterà accanto alla Brigata ebraica.
"Mi aspetto un grande 25 Aprile, partecipato. I nostri segnali ci dicono che sarà molto partecipato, con una manifestazione unitaria, pacifica e che supererà tutte le polemiche preparatorie che ci sono state". È l'auspicio e la convinzione di Primo Minelli, presidente di Anpi Milano, a margine della deposizione delle corone per la festa della Liberazione davanti a Palazzo Marino, sede del Comune di Milano. "Il nostro slogan principale, come ho sempre detto, è 'Viva la Repubblica antifascista'. Ovviamente è una festa ma con il clima generale si fa fatica a immaginare una festa, quindi lo striscione che abbiamo preparato 'Cessate il fuoco ovunque' - ha aggiunto in riferimento alle polemiche della comunità ebraica -, è uno striscione che tenta di dare una risposta di pace a un problema di guerra che è aperto. Alla fine la Resistenza è stata guerra alla guerra". Al corteo di oggi "ci sarà" anche lo scrittore Antonio Scurati, "stiamo valutando con il sindaco l'opportunità e la disponibilità di farlo venire sul palco" a leggere il suo monologo "censurato dalla Rai" ma "lo diremo all'ultimo momento", ha concluso.