MILANO – L’obiettivo è capire se ci siano eventuali profili penali da approfondire. Se, per intenderci, le parole scandite da alcuni attivisti al megafono possano rientrare nell’alveo dell’articolo 604-bis, che punisce il reato di istigazione a delinquere per motivi di discriminazione razziale, etnica e religiosa. Si è acceso il faro della Digos sul corteo pro Palestina andato in scena sabato pomeriggio a Milano dal piazzale della stazione Cadorna a Porta Genova: l’attenzione degli investigatori, guidati dal dirigente Antonio Marotta, si concentrerà in particolare sugli interventi che hanno fatto diretto riferimento alle aggressioni subite giovedì sera dai tifosi israeliani del Maccabi Tel Aviv in trasferta ad Amsterdam per assistere al match di Europa League contro l’Ajax.
“Un applauso a tutti i giovani, ragazzi e ragazze, che hanno dato una lezione”, la frase che ha aperto la manifestazione, seguita nel corso del pomeriggio da altre sul concetto di “agire contro il sionismo”. I discorsi pronunciati dal furgone di testa verranno rianalizzati per comprendere se ci siano possibili risvolti punibili. Del resto, non è la prima volta che iniziative del genere, che all’ombra della Madonnina vanno in scena ogni weekend da più di un anno, si portano dietro uno strascico giudiziario. Era già capitato a fine settembre, quando erano comparsi cartelli con le foto della senatrice a vita Liliana Segre e del ministro della Difesa Guido Crosetto e la scritta “agente sionista”; nel mirino degli inquirenti era finito pure Gabriele Rubini alias Chef Rubio, che avrebbe incitato a segnalare con lo spray le abitazioni di chi sostiene Israele.
Intanto, l’attenzione delle forze dell’ordine resta alta anche in vista dell’incontro di basket tra l’Olimpia Milano e il Maccabi Tel Aviv, in programma giovedì 21 novembre all’Unipol Forum di Assago per l’undicesima giornata di Eurolega. Inutile dire che l’evento sportivo potrebbe richiamare in città i tifosi della squadra gialloblù (che ha in comune con il club calcistico l’appartenenza alla stessa polisportiva), anche se stiamo parlando di numeri nettamente inferiori rispetto a quelli di una partita di calcio. Senza dimenticare il precedente recentissimo di Virtus Bologna-Maccabi, andato in scena ad appena 24 ore dai raid di Amsterdam: in quell’occasione, in pochissimi si presentarono all’Unipol Arena, specie dopo l’invito del Consiglio per la Sicurezza nazionale israeliano a disertare l’appuntamento. In ogni caso, il piano di sicurezza che verrà predisposto non si limiterà a monitorare l’area del Forum, ma si concentrerà, come accade sempre per gli altri match di Champions League ed Eurolega, anche sulle zone di Milano abitualmente più frequentate dalle tifoserie ospiti (Duomo e Navigli su tutte) per evitare incroci pericolosi.