
Corteo dei Cobas e dei centri sociali per il primo maggio a Milano
Oltre duemila persone dei sindacati di base e dei centri sociali hanno manifestato in corteo il primo maggio per la Festa dei lavoratori. In giornata, il questore di Milano Giuseppe Petronzi ha predisposto un dispositivo di ordine pubblico partecipato da polizia, carabinieri, guarda di finanza e polizia locale, in particolare per la gestione della manifestazione del sindacalismo di base e di esponenti della “smash repression”.

Dalle 15.30 circa, il corteo è partito da Piazza XXIV Maggio in direzione del centro città fino ad arrivare in piazza Resistenza Partigiana dove gli appartenenti al sindacalismo di base hanno proseguito verso piazza Duomo dove la loro iniziativa ha avuto termine senza rilievi di sorta. La componente “smash repression” si è invece diretta in via De Amicis raggiungendo Piazza Castello.
In piazzale Cadorna, un gruppo di manifestanti di questo spezzone, allontanatisi dal corteo, ha danneggiato la porta d’ingresso di un esercizio commerciale, trafugando bottiglie di alcolici. Sono in corso accertamenti per l’individuazione dei responsabili.
Più o meno nello stesso tempo, due cittadini italiani sono stati indagati rispettivamente per resistenza a pubblico ufficiale per aver gettato della colla addosso agli agenti e per imbrattamento.

I sindacati di base e i centri sociali, sono scesi in piazza per lottare per i salari e per la sicurezza sul lavoro. E lo hanno fatto separatamente rispetto al tradizionale corteo di Cgil, Cisl e Uil. "Contro Nato, Ue e governo Meloni, fuori dalla guerra" e 'No al razzismo, no allo sfruttamento", alcuni degli striscioni dietro ai quali hanno sfilato i manifestanti.