MARIANNA VAZZANA
Cronaca

Corvetto, le due facce della “piazza tattica”: di giorno i giochi, di notte i bivacchi

Milano, le denunce dei cittadini e la richiesta del Municipio 4 al Comune: “Via i tavoli da ping pong”. Sono 50 le aree tolte alle auto e restituite alla fruizione pubblica. Entro l’anno, altre 11 davanti alle scuole

Corvetto, le due facce della piazza "tattica"

Piazza Angilberto di notte: tavoli da ping pong utilizzati per bivaccare

Milano – L’asfalto colorato, le auto in sosta selvaggia sparite e sostituite da fioriere, panchine e tavoli da ping pong. Sono i mini salotti en plen air, le “Piazze aperte“, o tattiche, realizzate nei quartieri “per valorizzare lo spazio pubblico come luogo di aggregazione”, spiega il Comune nella nota di presentazione del progetto. In 6 anni ne sono nate 43, sparpagliate nei nove Municipi, a cui si aggiungono quelle agli ingressi delle scuole: 87 le proposte arrivate all’Amministrazione dagli stessi plessi, da associazioni e cittadini. Di queste, 27 sono state selezionate come prioritarie. E, al momento, le “piazze“ davanti alle scuole sono 7, mentre 11 sono in corso di realizzazione e verranno ultimate entro l’anno. Non tutti i cittadini, però, gioiscono. Perché se di giorno le “oasi“ sono teatro di giochi e luoghi di relax per abitanti e lavoratori, spesso di notte vengono utilizzate in maniera tutt’altro che civile. Una doppia faccia che sta esasperando i cittadini di piazza Angilberto II, al Corvetto, sede della prima Piazza aperta creata a Milano nel 2018 insieme a quella al centro di Dergano.

“Di notte non si dorme a causa degli schiamazzi. I tavoli da ping pong? Diventano supporti per gli alcolici o per bivaccare. Siamo stufi”, lamentano da tempo i residenti del Corvetto. Una questione affrontata dal Municipio 4. Lo scorso 19 luglio, durante una commissione Sicurezza itinerante, i consiglieri hanno verificato la situazione, non solo in piazza Angilberto II ma anche in piazza Gabrio Rosa, altro luogo caldo del quartiere, così come corso Lodi nel tratto fra Corvetto e Brenta. E giovedì scorso, all’unanimità, è stato approvato un documento per chiedere “misure specifiche”. Tra le richieste rivolte al sindaco e all’assessorato alla Sicurezza del Comune, “l’introduzione di un divieto di vendita di bevande alcoliche nei minimarket delle zone indicate, dopo le 21” e “un divieto di consumo all’esterno” a partire dalla stessa ora. Ma anche il “controllo del rispetto di orari e posizionamento dei food truck” che somministrano cibi e bevande.

Quanto a piazza Angilberto II, nello specifico, si chiede al Comune “la rimozione dei tavoli da ping pong e il conseguente ricollocamento in altre aree idonee, meno vicine alle abitazioni, in modo da ridurre il disagio dei residenti”. Alternativa da individuare “dopo un confronto con il Municipio e i residenti”. Soluzione che si aggiunge alla “drastica riduzione del numero di panchine, iniziando con la rimozione di quelle sotto le abitazioni”.

Il documento, presentato da Pietro Mari (Beppe Sala sindaco), presidente della commissione Sicurezza, redatto con il contributo dell’assessora alla Sicurezza Marina Melloni (Pd), scatena però l’attacco del Carroccio che lo considera “incompleto e poco preciso, si poteva fare meglio. Ma meglio tardi che mai”, denuncia la Lega, all’opposizione. “A luglio 2022 – fanno sapere il capogruppo Paolo Guido Bassi (presidente di Municipio 4 nella passata consiliatura, ndr) e la consigliera Emanuela Bossi – avevamo presentato una mozione che chiedeva l’eliminazione delle strutture di tennis tavolo, perché usate in maniera impropria e oggetto di bivacchi molesti. Il centrosinistra bocciò questa richiesta, salvo riproporla uguale a distanza di due anni. Si è perso tempo – sottolineano – a discapito della qualità della vita dei cittadini. Vediamo se i loro compagni a Palazzo Marino sapranno passare dalle parole ai fatti e soprattutto con quali tempi. Perché, oltre ai disagi che è facile immaginare, si stanno generando nuovi problemi come la presenza sempre più diffusa di topi”.

Il presidente Stefano Bianco, però, ribatte che “il documento votato all’unanimità è frutto di sopralluoghi e interlocuzioni cominciati già all’inizio del mandato. Anche il semplice spostamento dei tavoli da ping pong non è automatico: per esempio, ci sono gli sportelli dei sottoservizi di cui tener conto. La proposta leghista era stata bocciata non per il contenuto ma per come era stata impostata. Ora ci viene contestato che i risultati non sono arrivati in tempo reale? Respingo le accuse al mittente. Continueremo a lavorare e stasera (ieri per chi legge, ndr) saremo di nuovo in piazza Angilberto II per un nuovo sopralluogo”.