MAURIZIO
Cronaca

Corvetto, quartiere multietnico all’ombra del “Signurun de Milan“

Un viaggio nel quartiere multietnico di Corvetto a Milano con Agnese Manni della casa editrice Manni, alla scoperta di luoghi e culture diverse.

Corvetto, quartiere multietnico all’ombra del “Signurun de Milan“

Un viaggio nel quartiere multietnico di Corvetto a Milano con Agnese Manni della casa editrice Manni, alla scoperta di luoghi e culture diverse.

Cucchi

Vado a trovare Agnese Manni, della casa editrice Manni, appunto, che ha sede a San Cesario di Lecce, è attiva da quarant’anni giusti, e ha uno studio qui a Milano, zona Corvetto. Oltre ai libri, con particolare attenzione alla poesia, pubblica la bella rivista cartacea “L’Immaginazione“. Ci incontriamo in piazza Bonomelli, una grande rotonda alberata, da cui parte la via Bessarione che incrocia via Oglio. "Qui - mi spiega - c’è l’attivissimo Arci Corvetto e poi il mercato multietnico del sabato che rispecchia le molte identità del quartiere". Proseguendo su via Bessarione, passiamo dal Samarkand, ristorante persiano che recupera contaminazioni più ampiamente orientali: "È uno dei miei posti preferiti - dice Agnese - perché chi ci lavora è di una gentilezza antica. Il proprietario è dell’Hazaristan, una terra nel cuore dell’Afghanistan. Da via Bessarione si sbuca in piazza Angilberto II, dove ci sono tavoli da ping pong e panchine: "A ogni ora - continua - vedi nordafricani che giocano, sudamericani che mangiano nelle currascherie, cinesi a spasso con i loro bimbi". È bello vedere l’attenzione sensibile per questi luoghi, tutt’altro che turistici, da parte di chi proviene da un ben diverso altrove. Procediamo, e andiamo poco oltre la piazza, in via san Dionigi. "Ecco - spiega la mia attenta guida - la famosa (per chi vive nella zona) statua del cosiddetto Signurun de Milan, o Cristùn de cement, un enorme Cristo che benediceva i passanti provenienti dalla vicina abbazia di Chiaravalle. È una orribile statuona kitsch, ma sta bene nel miscuglio di genti e stili che è Corvetto. "Poi ci spostiamo a sinistra, in direzione Ripamonti, facciamo qualche passo e ci fermiamo, perché da via dell’Assunta, inoltrandoci in via Valerio Valle, ci ritroveremmo in aperta campagna, e sembra tutto fuorché di stare in una grande città... "Corvetto - conclude Agnese Manni - è un quartiere popolare e multietnico, si respira l’aria di un paesotto che è però crocevia di molte culture".