Milano, 27 novembre 2024 – “Non c’è un effetto banlieue a Milano”. Ha atteso qualche giorno il sindaco Sala per esprimersi sulla guerriglia urbana che ha devastato il quartiere Corvetto dopo la morte, sabato, dell’egiziano Ramy Elgaml. Ha scelto di farlo questo pomeriggio a margine dell’inaugurazione di un nuovo centro dedicato ai migranti. “Ho chiesto e chiederò – ha detto – in attesa d’incontrarmi col prefetto, una ancor maggiore presenza delle forze dell’ordine in città, e inviterò a Palazzo Marino i genitori e la famiglia di Ramy”.
"Capisco che alla destra piaccia fomentare queste situazioni ma sono qui oggi per continuare a dire che Milano resterà una città accogliente”, ha aggiunto. "Quello che è successo ci richiama alla nostra attenzione ma non ci fa deviare rispetto alla nostra rotta – ha sottolineato –. Noi facciamo un bagno di realismo e nel realismo le migrazioni ci sono sempre state e sempre ci saranno. Ma le regole vanno rispettate”.
“Attendo Piantedosi a Milano”
Sul quartiere di Corvetto “sappiamo quanto sia delicato, ne siamo consapevoli ma ci stiamo lavorando attraverso tante associazioni. È un quartiere più difficile di altri ma tutte le situazioni vanno affrontate – ha concluso –. A slogan non si va da nessuna parte. Certo che siamo preoccupati ma al contempo sappiamo che certe situazioni fanno parte anche della complessità del mondo che viviamo”.
Sala intende affrontare la questione periferie col ministro dell’Interno Piantedosi: “Di cosa si può fare dopo i disordini al Corvetto discuteremo con questore, prefetto e con il ministro dell'Interno. Penso che nei prossimi giorni Matteo Piantedosi verrà in città”. “Nessuno di noi sta drammatizzando la situazione ma se il ministro viene a Milano sono contento – ha sottolineato ancora – perché è qualcosa che dobbiamo affrontare insieme”. “Nessuno di noi ha cercato di dare le responsabilità agli altri con un atteggiamento consapevole e saggio. Stiamo dalla stessa parte. Se sono stati fatti degli errori ci saranno delle conseguenze”.