Milano – Il piano completo sarà presentato oggi a Palazzo Lombardia nella riunione tra Trenord, l’azienda ferroviaria che gestisce le corse dei treni regionali, i due gestori dei binari, Rete Ferroviaria Italiana (RFI) e Ferrovienord, e l’assessorato regionale ai Trasporti. Ma nella bozza consultata ieri da Il Giorno ci sono già alcuni elementi di interesse sulla riorganizzazione del trasporto ferroviario che riguardano il decongestionamento non solo della stazione Centrale ma, in generale, del nodo di Milano: un tema annoso e cruciale se si ambisce a fluidificare il traffico sull’intera rete lombarda. Le soluzioni prospettate sono due: cambiare il capolinea di alcune corse e far circolare alcuni treni lontano dal Bivio Mirabello, quello collocato tra le stazioni di Greco e Garibaldi, lo snodo più trafficato della Lombardia. Accanto a questo elemento, ne emergono altri due: l’accorpamento di alcune corse nelle ore di punta, la soppressione di quelle sottoutilizzate nelle ore di morbida e la rinuncia ai potenziamenti previsti col cambio di orario del 15 dicembre. Il risultato del piano è un ridimensionamento dell’offerta di Trenord e, su alcune tratte, un cambio delle abitudini di viaggio. Un risultato che non può far piacere ai pendolari, pronti a dare battaglia.
Nel dettaglio, per quanto riguarda RFI e il nodo di Milano, le novità previste dalla bozza visionata da Il Giorno sono le seguenti. Entro giugno i treni della RegioExpress 4 Milano Milano Centrale-Domodossola faranno capolinea in Porta Garibaldi e non più in Centrale. In Garibaldi si potrà contare sull’interscambio con le Metropolitane 2 e 5, oltre che con altre linee regionali, con le linee suburbane e il Passante ferroviario. Sempre entro giugno tutti i treni di rinforzo della RegioExpress 8, quindi i convogli diretti Colico-Lecco-Milano, non avranno più il capolinea in Centrale ma stavolta alla stazione di Rogoredo, dove è garantito l’interscambio con la Metropolitana 3 e l’Alta Velocità Ferroviaria.
Più in generale, la principale stazione milanese sarà alleggerita di una buona parte delle corse per la Valtellina, che manterrebbe con la Centrale un collegamento all’ora. Avanti con la linea S8, la Lecco–Milano che, sempre entro la scadenza di giugno, nel suo viaggio verso Porta Garibaldi transiterà dal Bivio Mirabello in un solo senso di marcia mentre percorrerà la cintura esterna nell’altro: questo provocherà un aumento dei tempi di percorrenza nell’ordine di “pochi minuti”, almeno stando a quanto riportato nella bozza. La “grande malata“ del trasporto ferroviario regionale è la linea Alessandria-Mortara-Milano: in questo caso i convogli, entro giugno, dovranno finire la loro corso a Rogoredo anziché a Porta Genova, stazione che sembra destinata ad un pensionamento anticipato rispetto alla scadenza del 2026.
Di nuovo in Valtellina: per stabilizzare la circolazione sulla linea la proposta è cancellare 3 corse locali sulla Lecco-Colico-Sondrio nelle fasce di “morbida” che oggi trasportano non più di 30-40 viaggiatori e perlopiù tra Lecco e Abbadia. Quanto a Ferrovienord, dal 15 dicembre la S12 Melegnano-Milano-Cusano Milanino avrà un’offerta minima nelle ore di punta per evitare di intasare il Passante, mentre sulla S13 Pavia-Milano-Garbagnate saranno eliminate alcune fermate tra Bovisa e Garbagnate, già servite dalle linee S3 e S1. Entro marzo 2025 saranno rivisti gli orari dei primi treni sulle linee di Laveno e Como. Entro giugno il tempo di fermata sulle linee S passerà da 30 secondi ad 1 minuto. Attesa oggi anche la nomina di Andrea Severini, già in Italtel, ad amministratore delegato di Trenord al posto di Marco Piuri.