
di Simona Ballatore
"Avremo ancora 12mila precari a settembre a Milano, 350 docenti che andranno in pensione e il problema più grande riguarderà il personale tecnico e amministrativo: le graduatorie non saranno pronte in tempo, per fine agosto. La scuola funzionerà a Pasqua". A suonare la campanella d’allarme è Jessica Merli, della Flc Cgil Milano che ieri ha organizzato un presidio davanti alla Prefettura con Snals Confsal e che proclama lo stato di agitazione. In programma c’era un incontro con il provveditore Marco Bussetti. Sul tavolo: l’inadeguatezza degli organici per l’anno scolastico 202122, il taglio delle classi a tempo pieno e le classi-pollaio. "No all’aumento oltre 20 alunni per classe in presenza di disabili – tuonano dai sindacati –. No alle norme sul reclutamento del personale docente del decreto sostegni bis, inefficaci su Milano". E tra le richieste un concorso riservato agli assistenti amministrativi facente funzione Dsga con almeno tre anni di servizio e l’incremento dei posti docenti e Ata in organico. "Senza una reale modifica degli organici, del reclutamento e delle norme che regolano il numero di alunni per classe la scuola milanese si ritroverà ancora senza insegnanti e con classi affollate", ricordano dalla Flc. L’incontro si è chiuso con un nulla di fatto. "Bussetti si è trincerato, ricordando che l’organico non è di competenza locale, che “gestisce quello che viene dato da Roma“ ma lui è la nostra controparte in rappresentanza del governo – sottolinea Merli – abbiamo chiesto sia a lui che al prefetto di farsi portavoce a livello regionale e nazionale della situazione che a Milano è gravissima". Stato di agitazione, si valuteranno le prossime azioni. "Rischiamo di andare a finire come l’anno scorso, se non peggio – continua la sindacalista – le graduatorie dei docenti sono da correggere e abbiamo personale in disoccupazione. E per il personale Ata la nuova graduatoria a Milano non sarà pronta per il 31 agosto, ci sono troppe persone in attesa e pochi dipendenti nell’ufficio scolastico. Anche se lavorassero giorno e notte, e non sarebbe ovviamente corretto, siamo fuori tempo massimo".
Intanto anche il comitato “A scuola!“ torna a mobilitarsi e ha inviato una lettera ai dirigenti scolastici e ai rappresentanti delle istituzioni "per chiedere il ritorno a scuola per tutti al 100% almeno negli ultimi giorni di scuola". "L’anno scolastico ormai volge al termine e non siamo riusciti a far raggiungere la fatidica quota della scuola in presenza al 100% a tutti, nemmeno nell’ultima settimana di scuola – ribadiscono –. Come genitori, studenti e insegnanti auspichiamo che la ripartenza a settembre sia sinonimo di ritorno alla normalità, con classi unite in presenza, al 100%, senza se e senza ma. Con la campagna vaccinale ormai bene avviata non ci sono più scuse. Basta far ricadere il peso della pandemia sulle spalle dei giovani".