di Monica Autunno
Aumentano i costi in cantiere e l’impresa abbandona il campo: fermi da oltre un mese i lavori di asfaltatura e rimozione delle barriere architettoniche in centro. Ora il Comune ricorre alle vie legali: "Cerchiamo per il momento una soluzione bonaria: ma gli interventi vanno ultimati". Sono scomparsi da oltre un mese gli operai dell’impresa toscana, a suo tempo aggiudicataria dell’appalto, dalle strade melzesi dove, in ottobre, erano partite le prime asfaltature tranche fondamentale dell’intervento di abbattimento delle barriere architettoniche in città: via Invernizzi, via Casanova, via Madonnina, zona Veneto. I cantieri erano stati dati almeno parzialmente in subappalto. Nelle settimane scorse la segnalazione di problemi economici e, ad appesantire il quadro, l’ipotesi di una controversia in atto fra appaltatore e sub. Infine lo stop. L’altra mattina, dal Comune, una sintetica nota: "Il Comune di Melzo rende noto di aver dato mandato a un legale di rappresentare la città nei confronti dell’impresa incaricata al fine di provvedere con la massima urgenza all’ultimazione dei lavori iniziati e sospesi in via Invernizzi e via Casanova, via Madonnina e zona Veneto. La volontà dell’amministrazione è quella di completare con i lavori lasciati in sospeso che creano disagi ai cittadini. Si auspica di trovare una soluzione consensuale: ma saremo fermi nel far valere tutte le misure necessarie a risolvere questa delicata questione".
"Non volevamo e non vogliamo - così l’assessore ai Lavori Pubblici Francesco Ferrari - usare toni eccessivi. Ma era giusto e doveroso dare delle risposte ai cittadini". I lavori del Peba (piano per l’eliminazione delle barriere architettoniche) erano stati a suo tempo divisi in quattro lotti: "Le asfaltature - spiega ancora Ferrari - rappresentano il 70% dell’intervento, e sono indispensabili a livellare la strada per poi procedere alla nuova segnaletica e a interventi per la sicurezza dell’utenza debole". I problemi erano stati resi noti all’amministrazione. "Resta il fatto che bisogna ultimare. Abbiamo pensato a soluzioni diverse, inclusa la rescissione del contratto. Ma i legali ci hanno sconsigliati. Passare al secondo classificato alla gara allungherebbe i tempi in modo indeterminato. Il fatto che l’impresa sia toscana, e lavori anche altrove, non migliora il quadro".