
Mascherine qui, mascherine là. I conti dell’emergenza virus hanno tempi lunghi. E per una vicenda che si chiude - dopo due anni e mezzo - con l’assoluzione dei fornitori mancati alla Regione, ce n’è un altra invece ancora aperta. Chi si ricorda più delle cosiddette U-Mask, le Ffp2 dal filtro “speciale“ (secondo i produttori) e dunque messe in commercio a prezzi altrettanto speciali?
A fine gennaio di due anni fa , la Procura dispose il sequestro delle U-Mask per effettuare analisi sulla loro effettiva capacità di filtraggio. L’inchiesta era partita da un esposto di una ditta concorrente, che aveva allegato alla denuncia anche le analisi di laboratorio che provavano come la capacità di filtraggio della mascherina biotech sarebbe stata molto inferiore a quanto dichiarato ufficialmente. Un paio di mesi dopo, interrogata dai magistrati, Elisabetta Maggio, fondatrice e ceo di U-Earth, la società produttrice delle U-Mask, si difese indossando la mascherina in questione di cui nel frattempo, peraltro, il Ministero della Salute aveva vietato la vendita con ordinando anche il ritiro di due modelli dal mercato.
L’inchiesta giudiziaria che dovrebbe chiarire le reali capacità di filtraggio - e le eventuali responsabilità dei produttori in caso di mancato rispetto delle “promesse“ pubblicitarie non è però ancora chiusa.
Come non lo è del resto - anzi si è proprio riaperta con l’affidamento di una maxi perizia a otto esperti - la vicenda assai più tragica delle centinaia di anziani morti, nei primi mesi dell’emergenza Covid al Pio Albergo Trivulzio. La Procura avrebbe voluto archiviare l’indagine nei confronti dei vertici della più grande casa di riposo milanese, non essendo riuscita a trovare prove certe della loro responsabilità nella gestione della pandemia. ma il giudice ha tenuto aperte quelle indagini ordinando ulteriori approfonditi accertamenti.
Possibile che la stessa sorte finisca per toccare anche ad un’altra inchiesta sui molti anziani morti per il virus in un’altra residenza sanitaria, la Don Gnocchi. Anche in quel caso la Procura ha chiesto l’archiviazione delle accuse nei confronti dei dirigenti della struttura, sempre per l’imposibilità - a parere dei pm - di riuscire a provare in un processo le loro eventuali responsabilità per quanto avvenne in quei mesi. E anche in questo caso, però, i familiari delle vittime del virus hanno già preannunciato opposizione alla richiesta di chiudere l’indagine con un nulla di fatto. Non c’è ancora la data in cui il giudice dovrà pronunciarsi.
M.Cons.