REDAZIONE MILANO

Covid profughi: solo l'1,8% degli ucraini arrivati in Lombardia è positivo

I dati resi noti dall'assessorato regionale al Welfare

Emergenza umanitaria sì, emergenza Covid no. Sono residuali le cifre delle persone trovate positive al Covid-19 nella grande massa dolente di profughi che ha raggiunto la Lombardia dall'Ucraina. Il tasso di positività è pari circa all'1,8%. A renderlo noto è l'assessorato al Welfare della Regione. Su un totale di 18.406 tamponi effettuati nella giornata di ieri, sono 293 quelli risultati positivi e 39 quelli debolmente positivi. Il numero delle vaccinazioni totali somministrate a cittadini ucraini in Lombardia tra il 1 e il 29 marzo ammonta a 3.229

Il 44% dei testati ha meno di 18 anni, il 36% ha tra i 25 e i 49 anni. Quasi 13mila sono le donne, 5.485 gli uomini. La Lombardia è una delle regione che ha accolto il maggior numero di fuggitivi dalla guerra. Secondo il capo della Protezione civile Fabrizio Curcio le aree dove più si stanno concentrando i profughi sono, oltre alla Lombardia, Emilia Romagna, Lazio e Campania. Fra le città lombarde quella che ha più accolto, come era prevedibile, date le dimensioni, è Milano. Intanto è di oggi la notiza che 30 abitazioni sequestrate a un imprenditore giudicato "socialmente pericoloso" per una serie di "violazioni di natura fiscale" verranno utilizzate per sistemare un centinaio di ucraini scappati dalla guerra. Gli alloggi si trovano a Grosotto, in Valtellina.