Cara Signora, leggo sui giornali e ascolto in tv i numeri (in vertiginoso aumento) dei centenari in Italia: più di 22 mila! Da una parte mi fa ben sperare (ho appena compiuto 81 anni) dall’altra mi terrorizza : e se dovessi “arrivarci” allettata,oppure rimbambita? Mi rendo conto che le condizioni mentali di Biden sono state determinanti... per il destino del mondo occidentale. No,così proprio no, preferisco andarmene prima!
Carolina
Gentile e preoccupata nonna Carolina, i centenari italiani sono destinati ad aumentare in modo esponenziale e questa è, contemporaneamente, una buona e una cattiva notizia. Invecchiare si deve e si può ma la morte ci dovrebbe trovare vivi, insomma come scrivo da 12 anni: invecchiare in salute e se possibile con grazia. Non tutto dipende da noi, è chiaro, ma siamo responsabili per ciò che possiamo fare: e quindi cibi sani, niente fumo, moto e soprattutto coltivare relazioni, sentimenti, passioni. Si può andare in pensione a livello fiscale, non si può andare in pensione a livello relazionale. E poi coltivare qualcosa di alto: la spiritualità. Non è un caso che i religiosi e le religiose, che le artiste e che gli artisti, hanno una aspettativa di vita più lunga degli altri. Cercare di innamorarsi è un’ottima ricetta: delle proprie passioni non solo delle persone. C’è purtroppo una categoria che viene in ogni caso penalizzata,anche se segue queste poche essenziali indicazioni: parlo dei caregiver, ossia dei familiari-assistenti dei loro congiunti disabili ( in particolare di quelli più gravi). Infatti i “curacari” come li chiamiamo noi nella trasmissione domenicale di Rai 3 “Oancheno“ hanno il 70% di probabilità in più di morire prima rispetto a coloro che non lo sono. Per questo è necessario giungere alla definizione di una legge di tutela per questi milioni di persone che tamponano le falle del welfare. Noi non smettiamo di batterci. E forza con la vita, va “bevuta” fino all’ultima goccia!
Sua Nonna
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