Crollo della diga a Trezzo, domani sui telefonini arriverà il messaggio di IT-alert che annuncia il disastro, ma non bisognerà farsi prendere dal panico: è un test del sistema nazionale della Protezione civile per diramare l’allarme in caso di vero pericolo, "un canale di avviso che va messo alla prova a cadenza regolare". Nell’esercitazione sono coinvolti anche Vaprio e Cassano, i soli residenti sono più di 40mila. "Manteniamo la calma – chiedono le tre amministrazioni interessate – e offriamo il nostro contributo per migliorare la procedura compilando il questionario". "Il metodo è già in esercizio per questo rischio dal 13 febbraio, ma per ottimizzarne l’operatività sono necessarie verifiche periodiche – spiega la Regione –. Controlli essenziali non solo per perfezionare la tecnologia in uso, ma anche per tenere alta l’attenzione sui rischi e aumentare la consapevolezza della popolazione".
L’arrivo del messaggio che sottolinea che si tratta di un “test“ "significa che è in corso una verifica della funzionalità della catena, necessaria per avere la sicurezza che, nell’eventualità di una reale emergenza, le comunicazioni vengano davvero trasmesse dalle celle telefoniche e ricevute dai dispositivi nelle aree interessate".
"Durante un’emergenza vera questa procedura è in grado di informare rapidamente la popolazione sulle azioni da adottare subito per ridurre l’esposizione al pericolo", ricordano i Comuni interessati, che chiedono a tutti di rispondere alle domande che si trovano sul sito www.it-alert.gov.it, obiettivo "contribuire a perfezionare il sistema, anche se non si dovesse ricevere alcuna notifica" . L’invio avverrà alle 10. Questo il testo che arriverà: "È in corso la simulazione del collasso di una diga nella zona in cui ti trovi". Sempre on-line si trova il messaggio che sarà trasmesso in caso di reale pericolo. La Protezione civile verifica l’effettivo recapito ai telefonini localizzati nel luogo della calamità. Nella prova è coinvolto anche chi si trova per caso nelle zone prescelte, "per ricevere l’allarme non occorre, infatti, abitare qui, ma esserci nel momento in cui scatta l’Sos".