FEDERICA PACELLA
Cronaca

Adozioni estere, il crollo: costi alti e attesa lunga, “e i single non bastano”. In Lombardia appena 84 richieste nel 2023

Il presidente dell’associazione Ai.Bi. mette in guardia: “Meno coppie, ma non è la soluzione”. La Corte Costituzionale “avrebbe potuto raccomandare un maggiore impegno con gli altri Stati”

La Corte Costituzionale ha aperto alle adozioni internazionali per i single

La Corte Costituzionale ha aperto alle adozioni internazionali per i single

Milano, 31 marzo 2025 – Tempi lunghi, costi alti, altre scelte più accessibili, esiti incerti come dimostrano clamorosi casi quale quello delle decisioni del Kyrgyzstan o, più recente, la chiusura decisa dalla Cina. Così le adozioni internazionali hanno visto un declino da cui sembra difficile che si possa tornare indietro. I dati più aggiornati sono quelli forniti dalla Commissione per le Adozioni internazionali nel 2024, relativi al 2023: 37 le coppie che hanno chiesto l’autorizzazione all’ingresso di minori stranieri al Tribunale per i minorenni di Brescia, 46 a quello di Milano.  

Motivazioni 

Molto esplicito il trend: nel 2012, fra i due tribunali lombardi, c’erano 459 coppie disponibili all’adozione internazionale, nel 2023 sono diventate 83. Analogamente, per quanto riguarda i minori per i quali è stata rilasciata l’autorizzazione all’ingresso in Italia, nel 2012 erano 562, nel 2023 solo 84. Quali sono le motivazioni dell’adozione? L’impossibilità di procreare risulta la motivazione più frequente (81,6%), mentre una percentuale decisamente più bassa di coppie (9,2%) dichiara di aver intrapreso il percorso per puro desiderio adottivo. Resta il grande nodo dei tempi, generalmente molto lunghi: dalla dichiarazione di disponibilità all’adozione all’autorizzazione all’ingresso in Italia dei minorenni, il tempo medio che trascorre è di 52 mesi, quasi 4 anni e mezzo, con punte di 92,7 mesi per i bimbi che giungono da Haiti. L’attesa scoraggia le coppie a intraprendere l’iter che è, peraltro, anche significativamente costoso: si va dagli 11mila ai 30mila euro.  

Cosa cambia

Cosa cambia con la sentenza della Corte Costituzionale del 21 marzo scorso, che ha dichiarato illegittimo l’articolo 29-bis, comma 1, della legge 184 del 1983 che non prevedeva l’inclusione delle persone singole tra gli idonei all’adozione di un minore straniero? C’è chi ha parlato di una svolta a fronte della riduzione di coppie disponibili. Tuttavia, non c’è nessun automatismo, perché la decisione concreta sul singolo caso spetterà poi al singolo giudice che dovrà esaminare la richiesta e le motivazioni che la sostengono; inoltre, la ‘concretezza’ dovrà anche fare i conti con le legislazioni dei vari Paesi esteri, molti dei quali non ammettono l’adozione ai single. 

La tendenza 

“Calano le coppie sposate, avanzano i single e, pertanto, aumenta la disponibilità all’adozione – commenta Marco Griffini, presidente di Ai.Bi. Amici dei bambini –. Ben vengano più persone di buona volontà a farsi carico del destino di un figlio non loro e a liberarlo dalla schiavitù dell’abbandono. Ma, domandiamoci, è questa la soluzione per rilanciare l’adozione internazionale?”. 

Posizioni

Per Griffini, la Consulta avrebbe fatto meglio a dichiarare l’illegittimità della discriminazione esistente oggi fra la gratuità della adozione nazionale e della fecondazione assistita e le enormi spese di chi si rivolge all’adozione internazionale. “Non avrebbe fatto meglio a raccomandare che l’adozione internazionale deve ricoprire un ruolo preminente nella politica estera dell’Italia, in quanto espressione diretta della solidarietà del popolo italiano?”. Senza questi fondamentali interventi, anche i single rischiano di allungare la lista di attesa dei bambini che attendono.