ANNAMARIA LAZZARI
Cronaca

Cure gratuite per i cani. Ecco il veterinario sociale:: "Boom di richieste anche dai nuovi poveri"

“Save the Dogs“ offre assistenza sanitaria agli animali con unità mobili. Il progetto è nato nel 2021 per i quattro zampe dei senza dimora. Oggi chiede aiuto anche chi ha perso il lavoro o il reddito di cittadinanza.

“Save the Dogs“ offre assistenza sanitaria agli animali con unità mobili. Il progetto è nato nel 2021 per i quattro zampe dei senza dimora. Oggi chiede aiuto anche chi ha perso il lavoro o il reddito di cittadinanza.

“Save the Dogs“ offre assistenza sanitaria agli animali con unità mobili. Il progetto è nato nel 2021 per i quattro zampe dei senza dimora. Oggi chiede aiuto anche chi ha perso il lavoro o il reddito di cittadinanza.

Ci sono persone a cui il cane non fa solo compagnia. Le tiene legate alla vita col suo affetto incondizionato, non facendole precipitare nel gorgo della disperazione dopo mille guai. Se però il quattro zampe si ammala - e i soldi in tasca del padrone sono pochini - anche la visita dal veterinario diventa una spesa inaccessibile. Per fortuna, anche ad agosto, i volontari della fondazione "Save the dogs and other animals" sono operativi, offrendo visite veterinarie gratuite. Due volte al mese, con un presidio fisso (dalle 20.30 alle 22, il giorno è variabile) allestiscono un mini-ambulatorio nello spazio sociale “Mosso“ di via Mosso al civico 3, nel Municipio 2. Ma lo staff e i volontari (che a Milano sono 31, di cui dieci medici veterinari) si muovono anche con unità mobili a Lambrate, Quarto Oggiaro e San Babila. Il progetto battezzato “Amici di strada, compagni di vita”, nato nel 2021, è stato il primo programma di assistenza per i cani dei senza fissa dimora. "Nell’ultimo anno però l’utenza si è allargata anche a quei proprietari di animali che, pur avendo un tetto sopra la testa, nella metropoli vivono con fatica, come disoccupati, lavoratori poveri, “esodati” del reddito di cittadinanza. Una visita veterinaria in una clinica costa fra 40 e 50 euro ma la cifra sale se si aggiungono radiografie ed esami. Per una sterilizzazione si possono superare 300 euro. Soldi impossibile da tirare fuori per chi è in difficoltà" puntualizza Sara D’Ascanio, operatrice da 3 anni.

È il caso di Rosanna, 54 anni e residente in uno stabile popolare in zona San Siro con la sua famiglia “pelosa” formata da 3 cani e 5 gatti. Ha perso il lavoro da badante dopo che l’anziano che accudiva è deceduto, le hanno tolto il reddito di cittadinanza ("l’anno scorso, prendevo un sussidio di circa 570 euro al mese"), ha qualche acciacco al ginocchio e le pratiche per ottenere l’assegno di inclusione vanno per le lunghe ("per 350 euro…"). Al presidio di via martedì sera non è però venuta per risolvere le sue questioni ma per accertarsi della salute del suo cane, Pepa, yorkshire terrier di 11 anni con un gonfiore alla mammella. "Ho saputo del servizio per caso, grazie a un’amica. Pepa è come una figlia" dice Rosanna. "Possibile che abbia una mastite. Deve assumere un antibiotico, fra un paio di settimane dovremo fare una visita di controllo" le risponde, dopo una visita accurata, la veterinaria Anna Tomai, volontaria da 2 anni. Gli interventi dei medici degli animali sono molteplici: non solo visite ma anche profilassi vaccinale, sverminazione, e "sterilizzazione, essenziale in certi ambienti promiscui in cui vivono altri cani per evitare cucciolate indesiderate. Come è fondamentale somministrare gli antiparassitari per scongiurare il rischio che i parassiti vengano trasmessi anche agli esseri umani" dice la dottoressa degli animali.

"Ad oggi ci prendiamo cura di circa 250 cani, appartenenti a 170 utenti, erano 107 nel secondo anno di attività. È capitato qualche gatto. L’obiettivo del nostro progetto non è solo garantire il benessere degli animali ma anche far emergere i bisogni sommersi di quelle persone che si vergognano a chiedere un aiuto. Agganciando i senza fissa dimora, ad esempio, siamo in grado di indirizzarli verso altri servizi, come la mensa e le docce, forniti da Fondazione Somaschi e Opera di San Francesco con cui collaboriamo" racconta Alessandra Calafa, referente di Save the Dogs.

Oltre alle visite cliniche Save The Dogs, nata nel 2002 e operante oltre che nel sud Italia anche in Romania, fornisce cibo per animali e kit con guinzagli, collari e ciotole nonché un aiuto per sbrigare le pratiche per il libretto sanitario e l’anagrafe canina. Si accede per appuntamento "ma non è mai successo che sia cacciato chi si presenta senza avvisare" puntualizza la squadra formidabile di Save the Dogs.