REDAZIONE MILANO

Monza, perché gli ultras del Milan hanno abbandonato lo U-Power Stadium dopo 5 minuti

Ragazzi e ragazze della Curva Sud hanno lasciato i posti loro assegnati a poca distanza dal fischio d’inizio. Oggi hanno fornito la loro versione dei fatti in una storia su Instagram

Monza, 3 novembre 2024 – Chi era sugli spalti dello U-Power Stadium, ma anche chi ha assistito alla partita in televisione, non ha potuto non accorgersene. Non erano passati neanche dieci minuti dal fischio d’inizio quando gli ultras del Milan hanno abbandonato il settore loro assegnato dello stadio.

Un'immagine della Curva Sud; a destra, il post su Instagram che racconta la versione degli ultras sull'abbandono del settore allo U-Power Stadium
Un'immagine della Curva Sud; a destra, il post su Instagram che racconta la versione degli ultras sull'abbandono del settore allo U-Power Stadium

Il motivo della protesta non sarebbe da ricondurre alle recenti indagini che hanno praticamente azzerato i vertici della Curva Sud, indagati con accuse pesantissime. E neppure con il momento poco brillante della squadra guidata da Paulo Fonseca. Le ragioni di un gesto tanto clamoroso sarebbero da individuare in un episodio accaduto all’ingresso dello U-Power Stadium, all’arrivo dei supporter rossoneri, legato in qualche modo agli episodi accaduti a Firenze, quando nei bus occupati dagli ultras in trasferta furono trovate armi e petardi. Questa, almeno, è la versione della Curva Sud, resa nota attraverso una storia sul profilo Instagram ufficiale del gruppo.

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Il racconto

“Ieri – scrivono ragazzi e ragazze della Sud, illustrando la loro versione dei fatti – in quel di Monza abbiamo purtroppo assistito a scene surreali. Alcuni ragazzi in possesso di regolare biglietto per il settore ospiti sono stati fermati alle 19.00 ai cancelli e dopo due ore di controlli, nonostante risultassero persone libere, non sono stati fatti entrare di proposito allo stadio, solo perché in attesa di notifica di provvedimento Daspo da Firenze che potrebbe arrivare anche tra giorni/settimane”.

Se non entra uno, non entra nessuno, è stato il ragionamento degli ultras. “Nessuno di noi – prosegue la nota condivisa su Instagram – se l’è sentita di rimanere dentro il settore come se nulla fosse e di fare il tifo. Anche si fosse trattato soltanto di un ragazzo, per noi è inconcepibile che una persona venga privata della propria libertà ancor prima dell’arrivo di un Daspo di gruppo che ha colpito indistintamente 100 persone, già di per se molto discutibile per tempi e modi in cui è stato emesso”.

La solidarietà

In tanti, anche fuori dal mondo ultras, hanno scelto di lasciare il loro posto. Una manifestazione di sostegno apprezzata dai componenti della frangia più accesa del tifo rossonero.

“Ringraziamo ancora una volta i ragazzi che frequentano i gruppi della Curva e gli appartenenti ai Milan Club – è la chiosa dello scritto postato sui social – che condividendo da anni i gradoni dei settori ospiti con noi, hanno scelto di abbandonare lo stadio dopo 5 minuti, nonostante avessero speso quasi 50€ per assistere alla partita”.