
Gli amministratori del Sud-Ovest alla lettura dei nomi delle vittime innocenti "Meno burocrazia per trasformare i beni confiscati in presìdi di legalità" .
Tanti gonfaloni, non solo dei Comuni che organizzano la Primavera della legalità, la rassegna che unisce Assago, Buccinasco, Cesano, Corsico, Cusago, Gaggiano, Trezzano e Zibido, ma anche di altre città che hanno voluto prendere parte all’evento. La lettura dei nomi delle vittime innocenti di mafie, come hanno sottolineato tutti i relatori, non ha colori politici: tutti i Comuni del Sud Milano hanno voluto partecipare, per ribadire che "la lotta a tutte le mafie non ha schieramenti. C’è solo una parte giusta in cui stare", ha evidenziato Gianluca Vitali, presidente della Commissione antimafia di Corsico e moderatore dell’iniziativa insieme all’assessora Elisa Canclini del Comune di Cusago che, quest’anno, ha ospitato l’iniziativa.
Prima del “rosario civile“, con la lettura dei nomi delle vittime, hanno parlato il sindaco di Cusago Gianmarco Reina, il referente regionale di Avviso pubblico e neoassessore di Milano Fabio Bottero, il deputato Marco Osnato, i consiglieri regionali Silvia Scurati, Marco Bestetti e Paola Pollini (anche presidente della Commissione antimafia di Regione Lombardia), il vicesindaco di Cusago Antonino Russo, il sindaco di Buccinasco Rino Pruiti (anche consigliere di Città metropolitana con delega a Legalità e Beni confiscati) e Francesco Specchia, portavoce del ministro della Giustizia Marco Nordio.
Il ministro ha partecipato con un videomessaggio in cui ha puntato l’attenzione sui concetti di libertà e giustizia. Oltre alle condivise riflessioni dei relatori sulla necessità di sviluppare la rete antimafia, l’evento di Cusago è stato l’occasione anche per ribadire l’esigenza di sfruttare i beni confiscati alle mafie affinché possano diventare presidi di legalità e di sostegno sociale, con procedure più snelle e maggiore supporto ai Comuni. Di recente, come hanno sottolineato i relatori, è stato approvato dal Consiglio regionale un atto atteso da molto, volto alla revisione dei criteri di finanziamento per rafforzare l’attività dei Comuni e facilitare l’accesso alle risorse economiche, utilissime per mettere a posto i tanti beni confiscati che devono essere sistemati.
"Una giornata di memoria che deve essere anche di impegno – hanno condiviso i relatori –, con la consapevolezza che in questi territori la criminalità organizzata è presente, fa affari e prova a espandersi. Dobbiamo essere noi il freno a questi tentativi".