Milano – Era la persona più fidata del palazzo: conosciuto, stimato e sempre a disposizione di tutti. Ma dietro alla maschera del custode impeccabile si nascondeva in realtà un truffatore. Mario Frigerio, portinaio 60enne di Casa della Fontana, in viale Vittorio Veneto 24, in zona Porta Venezia, è finito in carcere per avere tentato di vendere alcuni immobili all’insaputa dei proprietari.
La copia delle chiavi
In particolare, avrebbe proposto ripetutamente il box di una donna domiciliata all’estero e l’appartamento del Ceo di una nota maison di moda. Quest’ultimo, tanta era la fiducia riposta nel custode, gli aveva infatti lasciato una copia delle chiavi da usare in caso di emergenza. Invece il custode se ne serviva per mostrare ai potenziali acquirenti l’abitazione del manager, dunque totalmente estraneo al raggiro e vittima di violazione di domicilio.
La falsa perizia
Il custode infedele stabiliva un prezzo ben al di sotto del valore di mercato, si presentava alle vittime come intermediario autorizzato a gestire la compravendita. Mostrava loro una falsa “perizia giurata” e, dopo aver fatto visitare la casa, si faceva versare un anticipo da chi era interessato ad acquistarla. Solitamente intorno ai 10mila euro.
Persona fidata
Secondo quanto emerso dalle indagini svolte dalla polizia del Commissariato Venezia Garibaldi e coordinate dai pm milanesi Maura Ripamonti ed Eugenio Fusco, le vittime della truffa sono 14, tutte – eccetto una – già residenti nel palazzo. Sì, perché la forza del portinaio, assunto nello stabile ormai da 10 anni, consisteva proprio nella stima che avevano di lui le persone che raggirava, le quali si fidavano ciecamente nonostante i prezzi apparissero totalmente irrealistici.
Le scuse dopo i bonifici
Una volta che riceveva i bonifici, cominciava quindi a temporeggiare, inventando scuse di vario genere come un improvviso cambio della serratura nel caso qualcuno volesse rivedere la casa. I soldi guadagnati dagli imbrogli – andati avanti per oltre un anno – li spendeva per la maggior parte nell’acquisto di beni di lusso, dei quali era particolarmente amante.
La seconda identità
Con l’unica vittima che non abitava già nel palazzo, si era inoltre costruito una seconda identità, interpretando un affermato avvocato milanese molto facoltoso. Sapeva che l’uomo preso di mira frequentava spesso un negozio di via della Spiga e per questo si faceva trovare spesso là, spendendo molti soldi in abiti firmati e offrendo cene e aperitivi alle commesse.
Studio legale in portineria
Quando la vittima ha cominciato a sospettare che qualcosa non andasse, ha chiesto al custode un appartamento nel suo falso studio legale che aveva detto essere proprio all’interno del palazzo. Accettando di incontrarlo, lo aveva fatto accomodare nella portineria con la scusa che lo studio era in ristrutturazione e non si poteva accedere.
La denuncia
Le indagini sono scaturite dalla denuncia del proprietario dell’appartamento che si era accorto che qualcuno stava tentando di vendere la casa a sua insaputa. A seguire, erano poi emerse le querele da parte dei condomini che erano stati truffati in un lasso di tempo che va dalla fine del 2021 al febbraio del 2023, quando il custode è stato cacciato. Come scrive il gip Guido Salvini nell’ordinanza di custodia cautelare in carcere, gli imbrogli sarebbero stati possibili “grazie all’aura di onestà e affidabilità” che circondava Frigerio.