RUBEN
Cronaca

Cyberbullismo. La guardia va tenuta alta

Il recente suicidio di Ruben Razzante mette in evidenza l'urgenza di contrastare il cyberbullismo sui minori. La nuova legge n.70 del 2024 amplia le misure di protezione e riparazione, coinvolgendo famiglie, scuole e piattaforme digitali. La consapevolezza dei rischi online e l'educazione al rispetto sono fondamentali per prevenire abusi.

Cyberbullismo. La guardia  va tenuta alta

Il recente suicidio di Ruben Razzante mette in evidenza l'urgenza di contrastare il cyberbullismo sui minori. La nuova legge n.70 del 2024 amplia le misure di protezione e riparazione, coinvolgendo famiglie, scuole e piattaforme digitali. La consapevolezza dei rischi online e l'educazione al rispetto sono fondamentali per prevenire abusi.

Razzante*

Il recente suicidio del ragazzo di Senigaglia vittima di cyberbullismo riporta in primo piano la necessità di contrastare gli abusi ai danni dei minori in Rete. Sono tanti i ragazzi bullizzati via telefono o sui social. Occorre attivare tutte le misure di contrasto previste dalla nuova legge sul cyberbullismo, la n.70 del 2024, in vigore dal 14 giugno, e che amplia notevolmente la gamma degli interventi rieducativi e riparativi che la Procura e il Tribunale per i minorenni possono mettere in campo per affrontare situazioni pericolose per i minori nel web e sui social. Contrastare il cyberbullismo richiede un approccio integrato che coinvolga famiglie, scuole, piattaforme digitali e istituzioni, mettendo al centro il benessere e la protezione dei ragazzi. Il minore vittima di cyberbullismo può chiedere direttamente al gestore del sito o del social network di rimuovere contenuti lesivi, senza dover passare necessariamente attraverso i genitori. Se il gestore non interviene entro 48 ore, la richiesta può essere inoltrata al Garante per la protezione dei dati personali, che ha il potere di intervenire per rimuovere i contenuti entro altre 48 ore. Il legislatore ha introdotto nel tempo robuste tutele ma è fondamentale che i minori le conoscano. La consapevolezza dei rischi che si corrono in Rete è infatti il primo passo per prevenire situazioni di abuso. E’ essenziale anzitutto insegnare ai minori l’importanza di proteggere i propri dati personali online, evitando di condividere informazioni sensibili come indirizzi o numeri di telefono. Inoltre occorre trasmettere ai più giovani l’idea che la Rete non è uno spazio senza regole. Educare i minori all’uso responsabile del linguaggio online, evitando insulti, provocazioni o comportamenti offensivi, è davvero una missione che deve vedere unite scuole, famiglie, istituzioni e colossi digitali.

*Docente di Dirittodell’informazione

all’Università Cattolica

di Milano