Le città lombarde sono state protagoniste dello sciopero generale contro la legge di Bilancio organizzato ieri dalle segreterie sindacali delle sigle Cgil, Uil e Cobas con un’adesione che è stata di oltre il 70% in tutti i capoluoghi delle province. Quattromila lavoratori sono scesi in piazza a Bergamo, cinquemila a Brescia e Como, tremila persone a Varese è il bilancio fonito dalle sigle sindacali. Tutti i settori della manifattura lombarda erano rappresentati anche se a far sentire di più la loro voce sono stati i lavoratori dell’automotive già alle prese con ammortizzatori sociali e licenziamenti e quelli del comparto pubblico.
Alla Brembo di Bergamo hanno incrociato le braccia il 75% degli operai, alla Marcegaglia di Mantova l’85%, tra i lavoratori della agroindustria adesione massiccia alla Ferrarelle in Valle Camonica, nel settore edile e legno arredo adesione del 90% alla Italcementi di Brescia. Adesioni altissime tra i corrieri, sia diretti che indiretti: 80% Amazon indiretti e 90% di Ups in Lombardia. Nel trasporto pubblico chiusa la linea M3 delle metropolitana a Milano. Sempre nel settore dei trasporti per il comparto aereo un centinaio di cancellazioni per Ita Airways con ritardi e ripercussioni in tutti gli aeroporti lombardi.
Ro.Can.