"L’integrazione è possibile": cattolici, sotto la guida di don Alberto Galimberti, ortodossi, islamici, evangelici, ebraici pregano insieme sotto la Luce della pace a Pioltello. Al loro fianco, in cerchio, in piazza dei Popoli, tanta gente. Un colpo d’occhio che lascia il segno in tempi di guerra.
A consegnare la fiammella in arrivo da Betlemme alla sindaca Ivonne Cosciotti sono stati come sempre gli Scout. In questo scorcio di hinterland un abitante su quattro è straniero e oltre alla babele della lingue c’è anche il mosaico delle religioni con cui confrontarsi ogni giorno.
"L’arrivo della luce, simbolo di fratellanza, e la sua consegna alle autorità civili e religiose per noi ormai è diventati una tradizione importante, un momento atteso – sottolinea la prima cittadina –. Da 9 anni credenti di tutte le fedi e associazioni pacifiste si uniscono e pregano perché le armi tacciano in tutto il mondo. È emozionante vedere la piazza piena di gente in un momento delicato come quello di oggi, con i conflitti che premono alle porte dell’Europa. Siamo in tanti a lanciare il messaggio". Bambini e adulti hanno portato con sé un lumino o una candela, "li abbiamo accesi con questa luce speciale per farla risplendere nelle nostre case". La cerimonia è diventata un appuntamento fisso per famiglie e gruppi, qui e in tutto il mondo. Ogni anno la fiammella di Betlemme attraversa in lungo e in largo il pianeta. L’iniziativa, nata in Austria nel 1986, in Italia coinvolge centinaia di Scout che usano il treno per condividere la luce con le proprie comunità. E Pioltello è una tappa fissa.
La sindaca ha distribuito la fiamma alle famiglie "con l’augurio che possa illuminare il nostro cammino e diffondere uno spirito di solidarietà tra i popoli".