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I manifestanti da Binasco alla volta di Milano Obiettivo: sensibilizzare politici e opinione pubblica
"Fra calamità naturali e concorrenza estera, siamo in ginocchio. Se non ci verrà concesso lo stato di crisi, con una moratoria sui mutui, centinaia di aziende saranno costrette a chiudere. Mai come adesso serve l’aiuto delle istituzioni per garantire la sopravvivenza di un settore in forte sofferenza". Gli esponenti di "Riscatto agricolo" lo hanno ribadito nel pomeriggio di ieri, in Regione, dove una delegazione degli agricoltori che dalla fine di gennaio protesta con un presidio permanente a Binasco è stata ascoltata nell’ambito di un’audizione della Commissione "agricoltura, montagna e foreste". In mattinata i manifestanti sono partiti da Binasco alla volta di Milano, con l’intento di sensibilizzare politici e opinione pubblica sui problemi del comparto agricolo. Tra i più gravi, il meteo impazzito che compromette i raccolti.
"Il nostro settore è quello più penalizzato dalle calamità naturali - afferma il lodigiano Filippo Goglio tra i referenti di Riscatto agricolo -. Fra le piogge insistenti in Lombardia e la siccità in Sicilia, sono tre anni che produciamo poco o niente. Negli ultimi mesi la produzione è stata così scarsa che a breve non riusciremo nemmeno più a nutrire i nostri animali. Anche il 2025 non si prospetta buono per i raccolti e l’allevamento". Complice anche la concorrenza dei prodotti d’importazione, "ormai la situazione è diventata insostenibile. Chi fra noi ha contratto dei mutui non riesce più a farvi fronte. Se non s’inverte al più presto la tendenza, molte aziende finiranno all’asta". Da qui la richiesta dello stato di crisi, sulla quale dovrà pronunciarsi il Governo. "Prima ancora dei ristori - prosegue Goglio - ci interessa ottenere il blocco dei mutui". Concetti che sono stati rimarcati durante l’audizione di ieri, con l’auspicio che le Regioni possano fare da tramite con l’esecutivo centrale. Con un presidio allestito a Melegnano già l’anno scorso, in questo periodo, i rappresentanti di Riscatto agricolo avevano protestato per portare all’attenzione delle istituzioni i problemi irrisolti della categoria. Dopo alcuni incontri in Regione, una delegazione di manifestanti si era spinta fino a Sanremo, nei giorni del Festival della canzone. "Rispetto a un anno fa, nulla è cambiato, anzi, purtroppo la situazione si è aggravata. Ora però il movimento è più forte, con 27 presidi attivi in svariate località d’Italia".